copertina

“Quel che sono stato, l’ho sognato…” la graphic novel di Luigi Mascolo

Condividi su

Intervista a Luigi Mascolo, fumettista e autore di graphic novel che ci racconta la nascita della sua ultima graphic novel autoprodotta “Quel che sono stato, l’ho sognato…” composta da due volumi, vol.1 Luna e nel 2024 il vol.2 Catene.

Ciao Luigi, per chi non ti conosce ancora, racconta chi sei.
«Ciao a tutti, mi chiamo Luigi Mascolo e sono un fumettista nonché autore di graphic novel. Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso l’Istituto d’Arte di Salerno, ho proseguito i miei studi presso la Scuola Italiana di Comix di Napoli. Le mie prime pubblicazioni sono state per la casa editrice Cagliostro e-press, per la quale ho realizzato due albi “L’uomo Nero” (2009) e “Nel nome di Django” (2011). Successivamente, ho firmato una breve storia apparsa sulla rivista sbam!comics, in cui ho operato come autore completo “Il Faro” (2014). In seguito, ho contribuito a un progetto di storie brevi a fumetti di denuncia sociale pubblicate sul web da Polis magazine e Rivista Milena disegnando quattro storie: “Colaman” (2017), Goodbye Blue sky (2018), Bellosguardo (2019) e Chiamatemi Ismaele (2024). Nel 2023 ho pubblicato la mia prima Graphic Novel autoprodotta “Quel che sono stato, l’ho sognato… vol.1 Luna” e nel 2024 il vol.2 “Catene”. Durante questo percorso, ho affrontato periodi di pausa dal mondo del fumetto, per impegnarmi nel mio secondo lavoro come grafico pubblicitario. Oltre al fumetto, amo l’arte in generale, con una immensa passione per il cinema e la musica, che rappresentano le mie principali fonti di ispirazione. Non riuscirei a vivere senza di esse, e nemmeno senza la pasta, la pizza e la nutella!»

Come nasce la tua graphic novel “Quel che sono stato, l’ho sognato…” e cosa racconta.
«È nata quasi per caso: volevo creare materiale da condividere sui social per promuovere il mio profilo durante il periodo di restrizioni dovuto alla pandemia, quando eravamo tutti confinati in casa e questi erano l’unica vetrina a nostra disposizione. Ho iniziato a disegnare piccole illustrazioni accompagnate da brevi testi. Man mano che scrivevo, ho gradualmente realizzato che tutto stava prendendo forma, trasformandosi in una trama da cui scaturiva un racconto. È stato come se, a un certo punto, il progetto avesse preso vita propria, guidandomi lungo un percorso inaspettato, proprio come accade al protagonista. “Luna”, il primo volume, è nato così e credo che questa sensazione di spontaneità si rifletta nella sua lettura. “Catene”, il secondo volume, è più strutturato secondo un’idea ben precisa e stilisticamente voluta, un prodotto pensato esclusivamente per l’editoria.
L’opera racconta le vicissitudini di un uomo dallo spirito devastato in fuga verso l’ignoto, alla ricerca di se stesso. Attraverso un viaggio pieno di ostacoli e sfide, scoprirà che la vera fuga era quella dalla propria vita e dalle proprie paure. Visitato da fantasmi, ricordi, e sensi di colpa, il protagonista si immerge nei territori di un mondo allucinato».

Dove è ambientata e se la scelta del luogo si collega al messaggio artistico.
«La storia si svolge nella splendida cornice della Costiera Amalfitana, uno dei luoghi più paradisiaci al mondo, ma non si limita al sole, alle spiagge e al mare. Ho cercato di catturare il lato più oscuro di questi luoghi, lasciandomi guidare dalla mia visione dark e creando un’atmosfera tenebrosa. Ho voluto esplorare il lato nascosto e meno conosciuto della regione. Spero che questo tentativo di mostrare il rovescio della medaglia sia riuscito.
La scelta di questi luoghi non è stata casuale: sono nato e cresciuto a pochi chilometri da qui, e per me rappresentano sempre un rifugio dallo stress e dalle brutture quotidiane. È proprio ciò che cerca di fare il protagonista: si rifugia in quegli scenari nel tentativo di placare una rabbia che lo opprime, ma scopre che le cose possono peggiorare ancora di più una volta lì. Lo so, sono stato crudele nei suoi confronti».

Dal punto di vista tecnico, come hai creato il tutto…
«Come ho accennato in precedenza, è stato un processo di evoluzione. Le prime pagine del primo volume consistevano in illustrazioni autonome accompagnate da brevi testi. Tuttavia, dopo la decima illustrazione, ho realizzato che stava prendendo forma qualcosa di diverso che richiedeva più spazio e profondità. Da quel momento, ho iniziato a scrivere prima di disegnare. Elaboro il soggetto, poi il racconto in prosa e passo ai layout pagina per pagina. Disegno le prime bozze a matita o a penna, su fogli volanti o quaderni, per poi passare al digitale. Dopo la definizione delle bozze a matita, inchiostro la tavola. Nel caso di un’illustrazione, successivamente aggiungo i colori. A volte, quando la palette dei colori non mi soddisfa completamente, utilizzo Photoshop per bilanciarla o modificarla».

Quanto è stato difficile creare “Quel che sono stato, l’ho sognato…” (e perché) e invece cosa è stato molto facile.
«Sinceramente non è stato difficile, nel senso che mi sono divertito molto e continuo a divertirmi nel realizzarlo. È una storia che è nata da qualcosa che era dentro di me e voleva uscire fuori, non c’è stato nulla di forzato; le ho dato voce, anzi, immagine. Se devo indicare qualcosa di difficile, è la scrittura. Mi sono specializzato nel disegno, non ho mai studiato scrittura e forse questa è la parte in cui mi sono sentito più “legato”.
Attualmente sto scrivendo il finale di questa trilogia: chiudere tutte le trame aperte senza essere banale né frettoloso, rimanendo coerente con tutto quello che ho creato, questo sì, è più complicato».

La Tavola di “Quel che sono stato, l’ho sognato…” a cui sei più legato e perché.
«Sarà sempre la prossima. Mi spiego meglio: le opere già realizzate sono prodotti finiti, tangibili per tutti, mentre quella che devo ancora realizzare è qualcosa di mio, che gravita solo nella mente. È come una gestazione che può durare giorni o anche solo un paio d’ore, ma è un processo completamente personale. Lo vivo in modo molto intimo e profondo, come un parto appunto. Quindi, in quel momento, mi sento molto legato».

Quando uscirà il terzo volume?
«Non posso dire con certezza una data precisa, spero per inizio autunno, magari coinciderà con l’importante evento fumettistico Lucca Comics and Games 2024. Confermo soltanto che sarà l’ultimo di questa trilogia».

A chi è rivolto questo fumetto e dove è possibile acquistarlo.
«A coloro che amano i libri e i fumetti, a chi trova gioia nella lettura e a chi desidera riflettere sull’ essenza più profonda della vita.
Ai sognatori, agli smarriti e a chi desidera smarrirsi per poi ritrovarsi. Quì non ci sono supereroi, solo esseri umani.
Lo si può acquistare facilmente su Amazon (se siete clienti prime, eviterete le spese di spedizioni), La Feltrinelli, Mondadori e Youcanprint, ma è reperibile anche su tantissimi store digitali o ordinabile fisicamente nelle librerie o fumetterie».

I link dell’artista

Scopri il video che abbiamo realizzato per il progetto

Schede tecniche

Quel che sono stato, l’ho sognato… vol.1 Luna 
Editore: Youcanprint (16 febbraio 2023)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile:60 pagine bn/colore
Formato: 20×20
ISBN-13: ‎979-1221458640
Peso articolo: 160 g

Quel che sono stato, l’ho sognato… vol.2 Catene 
Editore: Youcanprint (4 gennaio 2024)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile:92 pagine bn/colori
Formato: 20×20
ISBN-13: ‎979-1222715865
Peso articolo: 190 g

Comments are closed.