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L’immagine estetica e la sua ascendenza in ambito sociale

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Vera Vera, una visual artist, performer e scultrice, che sente la necessità di entrare in contatto con le persone, “collaborati” ignari ma fondamentali per la sua arte.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Vera Vera e sono un’artista, abito a Bellaria Igea Marina, una città vicino Rimini. Ho 24 anni e mi piace esprimermi! Mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia».

Quando hai deciso di intraprendere la strada dell’arte.
«Non l’ho deciso! L’ho solo fatto a quanto pare».
 
Che tipo di opere realizzi.
«Realizzo principalmente opere scultoree, installazioni e performance. Sono particolarmente attratta dalle persone, voglio connetterli a me per realizzare le opere. Attualmente indago i rapporti sociali su instagram realizzando opere in collaborazione con il pubblico online».

Quali tematiche affronti nelle tue performance, installazioni e sculture.
«Indago sulle relazioni famigliari e sui rapporti sociali, analizzandone le influenze nella definizione e costruzione dell’identità delle persone. Lavoro in particolare sul concetto di immagine soprattutto estetica e la sua ascendenza in ambito sociale. Indago come immagini e false identità vengono costruite per portare individui a fortuna, ricchezza e potere, ma anche su quanto i giudizi pubblici influenzano la costruzione dell’identità di un individuo».

Come prendono vita materialmente le tue creazioni.
«Allora, nel mio caso prendono vita nella mente. Ho delle apparizioni delle opere che continuo a visualizzare finché non le realizzo. Penso che mi tormentano perché devo realizzarle. Poi le faccio! Per il momento uso l’argilla, ma adesso voglio provare anche materiali diversi».

Come stai vivendo questo particolare momento storico?
«Ho fatto un mare di cose, tra sito, portfolio, catalogo, mostre, opere, facebook, instagram… Ho conosciuto artisti/persone, partecipato a concorsi, sistemato il laboratorio, ho anche viaggiato. Tutto nel rispetto delle regole ovviamente, ma non mi sono fermata anzi, il tempo del lockdown mi è servito per cambiare mindset. Ora vivo e lavoro con un diverso modo di pensare».

Quando realizzi le tue opere non deve mai mancare…?
«Due cose: la musica, ma non sempre e la curiosità!».
 
Stai lavorando a qualche progetto in particolare?
«Sì! Spero (Covid permettendo) di poter fare una performance a Milano in collaborazione con delle persone che passano per strada… ma meglio non dirlo troppo forte!»

Una curiosità prima di lasciarci.
«Una domanda, secondo voi siamo nati maschi e femmine perché forse dobbiamo entrare in relazione con chi è diverso da noi? Un abbraccio!».

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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