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«Sono una pendolare tra parole e colori»

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Valeria Cipolli in arte Velimna è una pittrice che ama sperimentare tecniche diverse per trovare nuovi linguaggi espressivi. Nella pittura ci mette tutta se stessa anche inserendo nelle proprie opere alcuni suoi dettagli morfologici.

Come descriveresti il tuo stile.
«Per descrivere il mio stile userei la parola “surreale” perché il surrealismo o meglio la surrealtà impregna gran parte del mio pensiero artistico. Frida Kalho descriveva il surrealismo come la meraviglia che si prova nell’aprire le ante di un armadio e trovarvi un leone dentro al posto dei vestiti. Ecco, per me il surrealismo è proprio questo stupore che ogni volta si rinnova, è meraviglia, è un gioco a me particolarmente congeniale perché mi permette straordinarie forme di libertà».

Quanto c’è di te nelle tue opere.
«C’è tutto di me nelle mie opere. I miei dipinti mi trasudano ad ogni tratto ma immagino che questo sia ciò che accade ad ogni artista, mettere se stesso nei propri quadri e in virtù dello straordinario miracolo dell’arte avere la possibilità di poter generare e quindi di farsi immortale in un certo senso. Non solo c’è la mia sensibilità per la notte nelle mie opere, paradossi visivi e simboli di contenimento come i bicchieri, elementi nascosti, celati ma profondamente evidenti al tempo stesso ma gli stessi tratti morfologici delle mie donne mi appartengono. Inizialmente non mi piacevano e mi sono servita di loro proprio per esorcizzarli e accettarli mentre adesso non riesco più a dipingere un volto senza quei particolari attributi, naso lungo e gobbo, occhi ravvicinati».

Cosa intendi per “surritratti” e “fanusie”.
«Ho ribattezzato i miei ritratti rivisitati in chiave surreale “surritratti”. Trovo che il gioco di parole ben si presti a descrivere ritratti in cui lascio fluire la mia immaginazione a un livello “altro” ma sempre seguendo un fil rouge che li tiene uniti tra loro. Le “Fanusie” invece sono le donne bianche dei miei quadri nate in un periodo nero della mia vita quasi a voler far luce su di esso. Sono figure archetipiche e fortemente simboliche, rappresentano “I mille volti del femminino”, che tra l’altro è stato il titolo della mia prima personale».

Oltre la pittura, tu hai altre passioni artistiche, di che si tratta e come convivono tra di loro.
«Certo, sono una persona molto appassionata in generale e ho tantissimi interessi anche diversi tra loro. In particolare la scrittura, la musica e la pittura sono quei mezzi espressivi che mi piace utilizzare in momenti diversi delle mie giornate ma in egual misura. Sono una pendolare tra parole e colori. Ci sono attimi in cui le parole non bastano e sopperisco coi colori, le forme e viceversa. Si tratta di linguaggi complementari, dove non arriva l’uno subentra l’altro».

Un film, un libro o una canzone che hanno influenzato il tuo modo di vedere le cose o la tua arte.
«Non c’è un film o una canzone o un libro in particolare ma ci sono tante canzoni, film e libri per ciascuno dei miei quadri. Ci sono intere collezioni di dipinti dedicati a specifici libri (la collezione “A suon di libro”) o a specifiche musiche (collezione “ Va dove ti porta il suono” o “I paesi suonati”) che mi diverto “a far posare”».

Cosa non deve mai mancare quando crei.Cosa non deve mai mancare quando lavori.
«Quando dipingo non deve mai mancare la musica, mi è necessaria, mi trasporta ogni volta in un mondo diverso e mi dà l’energia per restarvi. Poi non deve mancare l’eccitazione dell’idea. Devo essere in quello stato di febbrile esaltazione come quando si stanno facendo le valigie prima di partire per un bel viaggio, il viaggio però è mentale e totalmente disorganizzato. Non sono mai sicura di dove mi porterà ma è proprio questo il bello. Ogni volta è un’avventura e una sfida con me stessa».

Stai lavorando a qualche progetto in particolare?
«Ho terminato di scrivere la mia terza silloge di poesie edita dalla casa editrice viareggina Giovane Holden Edizioni, con cui ho iniziato un sodalizio dopo aver vinto il premio letterario nazionale omonimo nella sezione poesia. “Fiori di luna” (questo è il titolo) è uscita a inizio giugno e ho già altri progetti editoriali che mi frullano in testa. Inoltre dal punto pittorico sto preparando una nuova collezione surreale dedicata alla luna e al suo rapporto con la terra, ma questa sarà una sorpresa».

Una curiosità prima di lasciarci.
«Amo l’Irlanda, il violino e il mio colore preferito è il verde in tutte le sue sfumature. In una vita parallela dovevo essere un’abitante della città di Smeraldo perché sono attratta da questo colore in modo irresistibile».

I link dell’artista

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