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Una fusione artistica di mostri, cibo, guerrieri e personaggi di fantasia

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Donato Russillo, in arte The Donatz è un giovane illustratore che ha già tanto da raccontare attraverso il suo lavoro artistico. Il suo obiettivo quello di fondere idee e concetti coinvolgendo le persone che seguono il suo lavoro.

Breve presentazione. 
«Ciao! Sono Donato Russillo, The Donatz per gli amici, classe ‘96. Vivo in un paesino della Basilicata, Rionero in Vulture, studio Graphic Design a Foggia, in attesa di concludere il mio percorso da studente e poi…chissà!»

Come sei diventato illustratore?
«È ancora tutto un work in progress, il mio percorso da illustratore è solo all’inizio. Ho sempre studiato da autodidatta ma vorrei specializzarmi a breve con lo studio in scuole più specifiche. In generale ho sempre avuto la passione per il disegno, i colori erano la mia via di fuga e di svago dai ritmi serrati di un liceo scientifico e ho trovato nelle illustrazioni un modo personale di esprimermi».

Chi è The Donatz?
«The Donatz è il mio modo di approcciarmi agli altri, condividendo non solo illustrazioni ma cercando spesso un punto di incontro con chi mi segue. L’obiettivo è far sentire chiunque abbia voglia di partecipare, parte dei miei progetti personali, in questo modo, anche lavorando da solo, sento di avere un team di collaboratori a mia disposizione».

Che tipo di lavori realizzi e che destinazione trovano?
«In ambito lavorativo realizzo principalmente grafiche e design per il mercato americano, post social, stickers, character design, mascotte design, logo design, illustrazioni per packaging. Sul piano personale mi piace realizzare fusioni di idee e concetti in cui trovo un collegamento, mostri, cibo, guerrieri o comunque personaggi di fantasia».

Descrivi il tuo stile con tre aggettivi.
«Mutante, goloso e “cartoonoso”».

Ti ispiri a qualche artista o a qualche corrente artistica particolare?
«Ho una cartella piena di artisti a cui mi ispiro e che ammiro per i lavori, non avendo un genere preferito variano da artisti minimal e vettoriali ad altri molto pittorici.
Per non dilungarmi troppo ve ne cito solo tre che tuttora mi influenzano molto:
– Derek Laufman, mia fonte di ispirazione principale per quanto riguarda stile e character design 
– Nicola Saviori, per l’uso dei colori e per la creatività
– Thunder Rockets, per la follia espressiva dei personaggi».

Consumatore seriale di cibo… sei ossessionato anche da qualcos’altro?
«In realtà non sono così “seriale”, trovo nel cibo una componente ludica quando si tratta di disegnare, vedo la cucina molto simile all’illustrazione e mi piace unirle in qualche modo. Oltre a questo sono molto nostalgico, cerco sempre di mettere riferimenti a oggetti della mia infanzia che possono essere giocattoli o videogiochi ormai semi-dimenticati».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Lavoro un po’ dove capita, quindi tutto ciò di cui ho bisogno è il mio iPad Pro, fidato compagno di lavoro da ormai 3 anni, e magari un caffè, se possibile».

Qualche curiosità da raccontarci?
«Paradossalmente, nonostante il mio nome d’arte, non sono fan del sapore Donuts americani, troppo dolci. Trovo che la loro forma iconica e colorata, con glasse e decorazioni, sia un simbolo perfetto per essere ricordati!»

Scopri il video dedicato all’artista

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