Marianna Balducci

La perfetta combinazione tra il disegno e la fotografia

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Marianna Balducci, un’illustratrice riminese dalle notevoli doti artistiche messe al servizio della promozione e dei libri illustrati.

Dove vivi?
«Rimini, una cittadina di origini romane piena di contraddizioni ma anche di tanta energia e che si affaccia sul mare Adriatico».

Quali studi hai fatto?
«Ho una laurea magistrale in moda, conseguita frequentando l’università di Bologna (Alma Mater Studiorum, polo di Rimini) con un indirizzo orientato prevalentemente alla comunicazione».

Come sei diventata illustratrice?
«Il mio percorso è piuttosto anomalo: dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, ho scelto gli studi di moda dei corsi di Rimini perché considero la moda uno dei linguaggi creativi più interessanti che esistano, capace di far coesistere slanci artistici e innovazioni rivoluzionarie con il rigore organizzativo del sistema di aziende che ne sostiene il flusso di produzione, distribuzione e soprattutto, per quel che riguarda i miei interessi nello specifico, di promozione. Aver affrontato studi di semiotica, aver studiato e lavorato in un ambito come il design dove la progettazione è alla base di tutto, mi ha aperto la testa e fornito solidi strumenti per sostenere il disegno, mia passione da sempre. Disegno, come molti, da quando sono bambina (complice una mamma diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna). Il disegno mi ha accompagnata sempre e l’ho coltivato con dedizione e curiosità anche nei periodi in cui ero certamente meno consapevole. Dopo aver iniziato a lavorare come libera professionista nella pubblicità, scrivendo e occupandomi di grafica, mi è venuto a bussare sulla spalla reclamando prepotentemente il suo spazio e da diversi anni è il mio lavoro a tutti gli effetti».

Lavori nell’ambito dell’illustrazione “pubblicitaria”. Cosa vuol dire esattamente?
«I miei disegni finiscono spesso su supporti di promozione di eventi, aziende, associazioni: possono essere elementi che arricchiscono l’immagine coordinata di un brand (una mascotte, per esempio), contribuiscono a raccontare una storia che rafforza l’identità del cliente o accompagna delle strategie di promozione e marketing molto precise (campagne lancio di nuovi prodotti, partecipazioni ad eventi e iniziative, videospot, edizioni limitate di contenuti speciali per il proprio pubblico). Lavorare nella pubblicità ti aiuta a mettere a punto il tuo modo di progettare le idee, di concepire l’ispirazione non come un’illuminazione fortunata del momento bensì come il frutto di un processo costante di studio, archivio, elaborazione e poi, certamente, creatività. È importante sapere “inventare” tanto quanto saper ascoltare, essere pronti a fronteggiare i possibili imprevisti in un flusso di lavoro spesso piuttosto intenso in cui è indispensabile confrontarsi con i collaboratori e col mondo esterno, in un atteggiamento di dialogo continuo. Da un paio di anni a questa parte, mi occupo anche di libri illustrati dove invece i tempi di elaborazione e realizzazione sono più distesi. È interessante mantenere costantemente allenata questa doppia modalità di lavoro, permette di mantenere il contatto e di esercitare la consapevolezza di diverse parti di sé».

Parlaci del tuo stile grafico e da dove nasce l’idea dei personaggi.
«Non sono abituata a definire il mio stile perché mi piace sperimentare in diverse direzioni e provare strade nuove a seconda del progetto in corso. Sicuramente il mio segno e il mio modo di raccontare si sono guadagnati una loro piccola credibilità e riconoscibilità, ma è tutto frutto di un continuo mettersi in discussione senza fermarsi mai sulle certezze consolidate. Mi piacciono i segni forti, mi piace la grafica pulita senza troppi fronzoli, mi piace molto sperimentare combinando disegno e fotografia. Le idee per progetti e personaggi vengono da tante cose diverse, il più delle volte dall’osservazione della realtà. Una delle cose più stimolanti è, per me, affinare lo sguardo ed esercitare la fantasia guardando cose apparentemente molto quotidiane, che non dovrebbero avere più segreti, e che invece posso, attraverso il disegno, rivelare in una nuova funzione, raccontare da un punto di vista alternativo. Ho un archivio sconfinato, poi, di immagini di artisti e colleghi che amo, di articoli che leggo, di musica che ascolto. Spesso le soluzioni creative si possono trovare proprio nell’esplorazione di territori altri rispetto a quelli limitrofi alla cosa che stai elaborando».

Quali sono i tuoi progetti in corso o per il futuro?
«Sono felice di veder aumentare piano piano le collaborazioni con l’editoria in una direzione che mi rappresenta molto. Sono in dirittura d’arrivo in libreria dei nuovi libri e ci sono ancora diversi progetti in cantiere in attesa di trovare casa definitivamente. Prosegue ovviamente anche il lavoro pubblicitario che amo tanto e che mi consente di tenere le antenne dritte e ben allenate. Spero che, passo dopo passo, riuscirò a produrre cose che siano in qualche modo rilevanti per qualcuno, non memorabili magari ma significative nell’intimo per le persone che le accolgono».

Cosa vuol dire per te disegnare?
«Non posso che appoggiarmi a due grandissimi maestri come Bruno Bozzetto, che ha più volte ribadito come il disegno non sia altro che “un’idea con intorno una linea” e a Bruno Munari e al suo invito a lavorare per semplificare più che per complicare perché quella è la vera sfida. Saper disegnare tecnicamente bene è importante e avere talento lo è altrettanto, ma poi tutto questo diventa mestiere e dona enormi soddisfazioni quando si capisce come funzionano le idee, quando riesci a utilizzare le storie come strumento per metterti in connessione con le persone, come linguaggio per costruire. Almeno questo è il disegno per me: un modo per esplorare il mondo e capirlo e poi un modo per comunicare con la mia voce».

Hai qualche curiosità su di te?
«Sul web, territorio che adoro esplorare e grazie al quale ho conosciuto tanti colleghi e clienti, mi racconto con una certa frequenza accompagnata dall’ormai fedele hashtag #chidisegna. Utilizzo per lo più Instagram e facebook, ma molti lavori si trovano archiviati sul mio sito mariannabalducci.it . Oltre alla mia vita da disegnatrice, spesso mi capita di pubblicare consigli di lettura che ultimamente hanno trovato spazio sul magazine online aduntratto.com».

Scopri il video dedicato all’artista

Un altro progetto di Marianna Balducci presente sul sito

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