Mariacristina Federico in arte Marycry

Un messaggio body positive raccontato attraverso il disegno

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Mariacristina Federico è un’illustratrice freelance, fumettista e colorista professionista. Le abbiamo chiesto di parlarci del suo percorso e delle sue amate sexy ragazze curvy.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Mariacristina Federico, nome d’arte Marycry, sono nata a Napoli il 14 giugno 1983 dove ho studiato dopo il liceo artistico alla scuola italiana di Comix seguendo i corsi di fumetto e animazione. Successivamente ho partecipato ad un work shop di Alessandro Barbucci».

Quando hai capito che l’arte era la tua strada?
«Da subito, fin dall’asilo, dove anziché giocare preferivo passare le ore a disegnare, poi mi sono appassionata ai film d’animazione della Disney e a quelli giapponesi che hanno alimentato in me la passione per il disegno dirigendolo verso lo stile cartoon. Già dalla scuola media avevo chiaro in mente che il disegno non doveva essere solo un hobby ma un lavoro e che quindi avrei dovuto studiarlo tanto».

Parliamo subito dei tuoi disegni e della scelta di disegnare delle bellissime ragazze curvy.
«Il motivo artistico è perché mi piace disegnare forme morbide e sinuose, quello morale è che voglio rappresentare un altro tipo di donna, fuori dagli stereotipi imposti dalla società, ribaltando il concetto di bellezza,contro questa dittatura della perfezione; in TV, nel cinema, nella moda e nei fumetti (eroine e protagoniste) c’è una sorta di dittatura della bellezza, con proporzioni e forme imposte, a questa dittatura sono sottoposte soprattutto le donne, perché spesso è alla donna che viene puntato il dito contro sull’aspetto fisico, se non si è abbastanza perfetti per questa società fintamente democratica e ahimè ancora in parte maschilista».

Come nascono i tuoi disegni e che destinazione trovano?
«Le mie pin up curvy nascono dal desiderio di denuncia, di dare voce e spazio a chi di solito viene messo da parte. Quando ero ancora allieva della scuola Comix nel 2005, quando il concetto di body positive e body acception non era diffuso come oggi, ne disegnai per la prima volta una per un progetto d’animazione, tra i vari che disegnai fu il personaggio più riuscito e che più mi divertì, da allora iniziai a farne altre per conto mio e a renderle sempre più sexy e cariche di un forte valore simbolico a dimostrazione che non è una taglia che determina la bellezza e il fascino. Pubblicando successivamente le mie curvy sui social notai un certo riscontro e interesse da parte del pubblico, tanto da avere richieste di commission private dall’America, da varie parti d’Europa e inviti a partecipare a mostre collettive all’estero».

Quale esperienze lavorativa ti ha dato maggior soddisfazione?
«Ce ne sono varie che in modo diverso mi hanno dato soddisfazione, potrei dire che come colorista l’essere stata scelta dopo un’ardua selezione da Jim Maëster disegnatore molto noto in Francia, per colorare tre volumi del suo fumetto “Soeur Marie Therese” mi ha onorato molto, ma sicuramente anche lavorare per l’Activision e per la Titan. Come disegnatrice aver avuto la possibilità nel 2013 di realizzare le vignette del programma web “Edicola Fiore” pubblicate sul sito ufficiale di Rosario Fiorello con una sezione tutta mia chiamata “Cristina Comix”, mi ha dato molta soddisfazione l’essere stata apprezzata da un mio idolo, e cosa recente l’essere stata contattata da Federico Salvatore dopo aver notato le mie pin up sul web per disegnare la copertina del suo nuovo cd, mi ha emozionata doppiamente, perché è un artista che adoro e stimo molto e in più ha voluto che disegnassi proprio una mia pin up curvy considerandomi la Botero contemporanea».

C’è un personaggio di fantasia che avresti voluto creare tu?
«Sicuramente Sky Doll, per lo stile grafico, per la caratterizzazione del personaggio e per la storia costruita attorno ad esso».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Le reference, i fumetti e la musica».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Le mie pin up sono un simbolo, una sorta di provocazione, non c’è bellezza oggettiva, ma c’è una possibilità di scelta quindi di libertà. La cosa che più mi fa piacere ed emoziona è che tante donne in carne mi hanno scritto dicendomi che grazie alle mie pin up si sentono più belle e sicure.
Ne sono felice perché il mio obiettivo è lanciare anche un messaggio attraverso l’arte, un messaggio body positive di accettazione del proprio corpo e contro il body shaming. Disegno pin up in carne esasperando anche le curve più della semplice formosità perché se non osi, se non esageri ,il messaggio non oltrepassa certi muri e non arriva. Le mie curvy rappresentano una delle tante nostre “imperfezioni” ma il grasso in eccesso è ciò che più salta all’occhio, è oggetto di critiche e insulti, senza pensare poi cosa c’è dietro all’obesità. Quindi il mio intento è spiattellare in faccia a chi si sente fautore del bello assoluto e della perfezione, che in realtà non esiste, ma è tutto relativo, si può essere belli e piacere anche se non si corrisponde a determinati modelli di bellezza, perché in realtà quell’ideale di bellezza è legato a un determinato periodo storico. Se si pensa che i canoni estetici della donna sono cambiati continuamente ogni decennio, ogni periodo ha avuto diversi ideali di bellezza, in questo ultimo secolo abbiamo visto alternarsi mode di corpi longilinei ad androgeni come negli anni ’20, ’70 e ’90 a corpi morbidi e sinuosi come negli anni ’10, ’30, ’50. Non esistono proporzioni perfette ma sono sempre state dettate dalla moda e non dall’individuo, regole che mandano in crisi e che fanno “complessare” o che ci fanno propendere per il raggiungimento di quell’ideale fittizio e se non si riesce, si ricorre alla chirurgia pur di essere accettati. Quindi con le mie pin up dico che è ora di fregarcene di questa pseudo perfezione che riguarda solo la donna nella sua immagine e poco nel suo essere.
Ciò che mi piacerebbe esprimere nei disegni è l’idea di poter guardare il mondo da più punti di vista, quindi ribaltare ogni concetto precostruito e imposto dalla società, uscire fuori dai pregiudizi e canoni, pensare che non c’è una verità assoluta ma tante; raccontare la vita come un cubo con tante sfaccettature, che mutano all’infinito. Penso che la forza dell’arte sia anche scuotere gli animi in maniera indiretta».

A quali progetti stai lavorando o vorresti dedicarti?
«Mi sto dedicando totalmente al disegno lasciando da parte per un po’ le collaborazioni come colorista, sto lavorando a un progetto di fumetto tutto mio dal disegno al colore, da poter presentare in Francia».

Una curiosità da raccontarci?
«Una curiosità che posso raccontarvi è ciò che mi è accaduto di recente, riguarda il poster che ho realizzato per Lucca Comics Changes dove ho raffigurato una cosplay in carne semi svestita, questo postato dalla pagina di Lucca Comics ha suscitato molto caos e indignazione da una parte di followers della pagina, innalzando polemiche sull’obesità e finendo per essere stalkerata con offese pesanti da alcuni leoni da tastiera. Il mio era un disegno contro il body shaming, ma mi sono resa conto che bisogna lavorare ancora tanto in merito perché fin quando una figura grassa rappresenta un personaggio ridicolo, comico o comunque di secondo piano tutto ok, non ci frega dei suoi problemi di salute causati dal grasso in eccesso, può starsene nell’angolino del film o del fumetto e non infastidisce o preoccupa nessuno, ma non appena la si mette in un ruolo da protagonista o raffigurata sexy e sensuale con abiti succinti, allora ecco che partono tutti i commenti sull’obesità che rappresenta malessere e non è un buon esempio. Ho notato con tristezza che tanti leggono il messaggio solo in superficie, ma per fortuna ho avuto anche molti sostenitori, questo mi rincuora, sapere che c’è chi sa leggere oltre le righe, ma in molti non hanno capito il senso del mio disegno e quindi mi sono sentita in dovere di spiegare cosa rappresentasse».

Sappiamo che hai avuto un percorso artistico interessante, ce ne parli?
«La mia gavetta inizia nel 2001 disegnando vignette satiriche per un giornale napoletano, per poi passare all’illustrazione di libri scolastici, a collaborazioni con grafiche pubblicitarie e con studi di cartoni animati (Gruppo Alcuni, Digital Video e Music Cartoon).
Dal 2010 approdo nel mondo del fumetto come colorista per case editrici estere; francesi come la Glénat (“Hot Charlotte” disegnato da V. Cucca), (“Soeur Marie Therese” disegni e scenaggiatura di J. Maester) (“Poil De Carotte” e “Jacquette Le croquant” disegnati da Cècile Brosseau), Le Lombard (“lulu e Fred” disegnato da Cècile Brosseau), Gdbm (“Titania” disegnato da V. Cucca ), belghe (rivista Menzo, editor Ballon Media Strips), Americane come Upper deck (card Marvel, Alien, Il corvo), Dynamite (colorando le cover di Red sonJa, Sheena e Pathfinder), Activision (“Call of Duty” comic disegnato da E. Gizzi), inglesi come Titan comics (colorando le copertine del fumetto di “Tekken” e “Assassin’s Creed” disegnato da M. Santucci), Dark horse (“Mafiosa” disegnato da Debora Carita). Nel corso di questi ultimi anni mi avvalgo di alcune collaborazioni con artisti del campo dello spettacolo e della musica illustrando una serie di vignette per “l’Edicola Fiore” pubblicate sul sito ufficiale di Rosario Fiorello e copertine per cd di cantanti (I Vianella, Palla e Chiatta), Dj (Leo Stella), pianisti (A. Aponte) come l’ultima cover disegnata per il nuovo cd di Federico Salvatore dove raffiguro una della mie pin up curvy, perché oltre all’attività di colorista sono illustratrice free lance per committenti privati di svariate parti del mondo disegnando soprattutto pin up curvy con le quali ho participato a mostre collettive in Australia, Brasile e nei Balcani. Sono state pubblicate sulla rivista Franco Inglese “Volup” che tratta di bellezza alternativa, e presenti nei video sulla dittatura della bellezza della blogger francese Ambra Souverain»

Scopri il video dedicato all’artista

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