Marco Bonatti è un illustratore italiano che ci ha colpito subito per il suo stile semplice ma molto comunicativo e il suo stile ha colpito anche la giuria dell’Associazione Tapirulan che l’ha selezionato e inserito nel calendario 2021 e ora concorre al primo posto come gli altri artisti scelti per il concorso dal tema UTOPIA. Per lui Utopia vuol dire avere una casa piena di gatti a fargli compagnia, incuriositi dalla sua scelta ci siamo fatti raccontare cosa c’è dietro la sua idea.
Ciao Marco, raccontaci un po’ di te.
«Ciao e grazie per questa intervista speciale!
Sono Marco Bonatti, classe 1986, illustratore e gattaro. Vivo e lavoro con la mia compagna Monica Rossi, anche lei illustratrice, sulle colline reggiane ma sono originario di Desenzano del Garda in provincia di Brescia. Facendo un accenno al mio percorso studi in campo artistico è stato questo: Istituto d’arte in provincia di Mantova e Scuola del Fumetto di Milano, un percorso che mi ha aiutato molto per scoprire e comprendere al meglio le mie tendenze artistiche. Attualmente lavoro principalmente in qualità di illustratore per libri di narrativa o scolastica per bambini e ragazzi, per editori italiani e non».
Tu sei tra i selezionati del concorso UTOPIA organizzato da Tapirulan, è la prima volta che partecipi a una delle loro iniziative?
«No, non è la prima volta. Ho partecipato al concorso di Tapirulan nel 2014, in quell’anno il tema era la lettera X e la mia illustrazione narrava di una marea di pirati in attesa del proprio turno per scavare il tanto ricercato tesoro, contrassegnato sul terreno dalla canonica X. L’illustrazione fu selezionata e stampata sul calendario Tapirulan del 2015».
Anche questa volta sei stato scelto e inserito nel calendario (2021 al mese di agosto) con una bellissima illustrazione che vede come protagonista un ragazzo sul divano circondato da…?
«…una marea di gatti! Non appena ho letto il tema “UTOPIA” del concorso di Tapirulan, l’immagine da illustrare mi è venuta in mente all’istante, perché sarebbe il mio sogno avere la possibilità di essere circondato da gatti, prendersi cura di loro e viceversa; ma circondato da gatti un po’ lo sono, perché nella mia famiglia ci siamo sempre occupati di loro. Inoltre nella mia casa di origine abita una contenuta colonia felina della quale ci occupiamo assieme ai miei zii. Insomma una famiglia di gattari! Dico contenuta perché attualmente i gatti presenti nella colonia sono 15 ma nel corso degli anni hanno toccato anche soglie di 30 gatti di tutte le taglie, di tutti i caratteri e di tutti i colori. Ad ogni modo, i gatti attualmente presenti stanno tutti bene, sono sterilizzati, hanno cibo e acqua a non finire, spazio all’aperto e uno spazio al chiuso per ripararsi a dovere».
Una curiosità, quanti gatti hai inserito nell’illustrazione che hai realizzato?
«Ottima domanda, non lo so!… a dir la verità non mi ero posto un limite, volevo solo che l’illustrazione fosse bella piena, ma per rispondere correttamente alla tua domanda mi sono messo a contarli e sono 85».
Le restrizioni causa Covid hanno fatto slittare la data della mostra di UTOPIA e l’arte continua a rimanere tra i settori più colpiti, tu come stai vivendo questo momento particolare?
«Premetto che sono un individuo molto solitario quindi i miei ritmi di vita “casalinga” non sono molto cambiati a causa delle restrizioni, inoltre ho avuto la fortuna di poter lavorare tutto l’anno ininterrottamente e questo ha di certo aiutato. Dopo un anno di pazienza però ammetto che manca poter uscire serenamente per svolgere attività in totale libertà e potendo fare molto poco per cambiare una situazione più grande di noi, con pazienza, in questo periodo di restrizioni, mi sono segnato su un taccuino tutte le cose da fare o da vedere quando potremo finalmente tornare a muoverci in serenità e libertà».
Per giocare un po’… se tu fossi un gatto quale razza saresti?
«Fuori un bengala dal manto leopardato e dentro un gatto nero… ma se proprio fossi costretto a scegliere :)».
Siamo ai saluti… noi facciamo il tifo per la tua illustrazione che ci auguriamo possa arrivare prima.
«Grazie mille, incrocio le dita e speriamo di vederci presto! magari a Cremona all’inaugurazione della mostra UTOPIA».
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