Lorenzo Mò, un fumettista formatosi con il disegno animato stile Disney e Warner Bros.
Breve presentazione.
«Mi chiamo Lorenzo Mò ho 31 anni, abito a Mondovì in provincia di Cuneo.
Ho studiato al Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo, dove mi sono diplomato nel 2007. Nello stesso anno mi sono iscritto all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino diplomandomi nel 2014».
Come descrivesti il tuo stile?
«Direi carnosamente pop».
A quale fumettista ti ispiri in particolare e quale “scuola” di fumetto ti affascina maggiormente?
«La mia ispirazione deriva complessivamente da tutto quello che mi ha affascinato e che ho assorbito durante la mia infanzia. Il mio gusto personale e quello che so fare in gran parte affonda le radici nel disegno animato (molto semplicemente perché è il primo con il quale sono entrato in contatto): penso alla Disney con i maestri Ward Kimball e Milt Kahl. Tra le mie influenze ci metterei anche Tex Avery, Bob Clampett, Robert McKimson e Chuck Jones per citare la Warner Bros, gran parte della produzione dello Studio Ghibli, ma anche pezzi da novanta del fumetto come Floyd Gottfredson, Jack Kirby, Akira Toriyama, Benito Jacovitti e molto dell’underground francese, americano e italiano».
A marzo è uscita la tua graphic novel “Dogmadrome”, ce ne parli?
«Parto dal presupposto che si conosca almeno un po’ cosa sia un gioco di ruolo. Dogmadrome narra la vicenda di Edo, Fede e Gianni, tre ragazzini che si ritrovano a impersonare dei bizzarri avatar all’interno di un misterioso gioco che si chiama Struggle Runner. L’intera storia e l’intero mondo che li circonda, sono creati e pilotati dal loro amico Paro che ricopre la posizione di Gamemaster, una sorta di deus ex machina che tiene le redini di tutta l’avventura, almeno finché le cose non cominciano ad andare storto».
Come vedi il mondo del fumetto in Italia?
«Sotto questo punto di vista, penso che l’Italia abbia un’ottima avanguardia: da qualche anno a questa parte sono usciti, e continuano a uscire, autori bravissimi che sicuramente passeranno alla storia del fumetto italiano».
Quali sono i tuoi progetti lavorativi?
«Sto lavorando a un nuovo libro, sono nella fase in cui butto giù idee per la sceneggiatura».
Qual è il tuo messaggio artistico?
«Domandona troppo grossa. L’unica risposta sta dentro Dogmadrome».
Scopri il video dedicato all’artista