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La digital art che racconta il bello delle persone

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Ginevra Triuzzi, secondo lei un’artista in erba, secondo noi invece un’artista pazzesca! Le abbiamo chiesto di parlarci di lei e del suo amore per l’arte.

Breve presentazione.
«Sono Ginevra Triuzzi, ho 22 anni e vivo ad Avegno, un piccolo paesino nell’entroterra ligure. Ho studiato presso il Liceo Artistico Klee Barabino a Genova e attualmente studio Scienze della Formazione Primaria all’Università di Genova, quindi ho completamente cambiato il mio indirizzo di studi».

Quando hai deciso di dedicarti all’arte?
«Non ho mai deciso di dedicarmi all’arte, ne sono sempre stata trascinata, disegno sin dalla prima infanzia e se ripenso alla mia vita non riesco a pensare a un periodo in cui io abbia smesso. Tutt’ora non farei altro se non produrre e studiare arte. Nel periodo liceale ho iniziato a esporre e a pubblicare i miei lavori sui social, dove tuttora continuo a pubblicare e rimanere attiva». 

Che tipo di tecnica usi e che tipo di opere realizzi?
«Principalmente uso come tecnica pittorica la Digital Art, prima disegnavo su una Cintiq e Photoshop ora sono passata all’utilizzo di Procreate e l’IPad Pro. Questa tecnica l’ho appresa completamente da autodidatta e ho iniziato a sperimentarla circa verso i 17 anni. Ovviamente posseggo altre tecniche, dal tradizionale ai colori ad olio».

Osservando le tue creazioni abbiamo trovato spesso raffigurata la figura umana, ma in molti stili diversi, ce ne parli?
«Adoro rappresentare le persone, amo in generale la figura umana e i suoi dettagli. In generale l’ho sempre trovata molto interessante, poi nel corso del tempo ho iniziato a ritrarla giornalmente. Da quando ho circa 16 anni ogni tanto tiro fuori carta e penna e ritraggo le persone che incontro sui mezzi pubblici o che vedo in una piazza. Ritengo che ogni persona abbia qualcosa che lo rende unica, bella, ed è proprio quella parte che cerco di rappresentare».

Da dove prendi l’ispirazione e come nascono le tue creazioni?
«Le mie creazioni nascono spesso dal mio immaginario, o come detto in precedenza proprio dalla quotidianità. Grande ispirazione mi viene anche dal mondo fantasy, d&d e in generale dalle esperienze che vivo (sia in modo ludico sia in modo professionale). Come ultima ispirazione direi che molti miei disegni nascono da temi sociali, spesso propongo lavori di carattere sociale, anche di denuncia, in quanto vedo l’ambito artistico come un metodo di diffusione molto ampio e un canale da non sottovalutare».

Tu realizzi anche su commissione, come funziona? 
«Sì, lavoro spesso su commissione, il funzionamento è piuttosto semplice, ho in generale un listino prezzi che ho pubblicato su un post nel mio profilo a cui tutti possono fare affidamento. Per il prezzo effettivo poi avviene un contatto diretto con l’interessato, che dopo uno scambio di opinioni, esposizione dell’idea del committente, prezzi e contrattazioni. Dopo questa prima fase realizzo la bozza e il pagamento intero va effettuato alla stesura della bozza definitiva realizzata (tutti i pagamenti devono avvenire o tramite PayPall o bonifico). In generale lavorare per commissione mi risulta molto divertente e mi permette di comprare il materiale su cui lavoro».

Prima hai parlato di social, che rapporto hai con questi?
«Ritengo di essere molto attiva sui social, con il mio seguito (anche se esiguo), ho creato piccole routine settimanali e giochi da fare assieme. Pubblico principalmente su Instagram e facebook, dando però più rilevanza sul primo».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo da lavoro?
«Assolutamente non deve mancare il disordine, l’iPad e carta e penna. Tutto il resto non importa, posso essere per strada, sui mezzi pubblici o sulla scrivania, l’importante è disegnare».

Un pensiero prima di lasciarci?
«Spero in un futuro di poter fondere la mia carriera da Maestra con quella artistica e produrre opere e lavori per l’insegnamento. Spero di poter trasmettere ai bambini e agli alunni messaggi importanti attraverso i miei lavori».

Scopri il video dedicato all’artista

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