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Un meraviglioso cocktail di sfumature, tecniche e colori

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Francesca Marina Costa è una pittrice e illustratrice che usa varie tecniche per esprimere la sua arte.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Francesca Marina Costa, ho 39 anni – rumori di sottofondo – e vivo a Treviso. Ho frequentato il Liceo artistico e la Scuola del Fumetto di Milano e poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, un anno alla Scuola libera del nudo. Ho lavorato come illustratrice per l’infanzia e per giochi da tavolo e di ruolo. Nel 2010 ho fondato insieme al mio socio Fabio Bottoni, la Mini G4m3s Studio, una casa di creazione e produzione di giochi di ruolo cartacei. Sono stata l’art director delle mostre degli eventi del “Nipponbashi d’estate” a Treviso e ho avuto l’occasione di realizzare mostre personali a tema nipponico che ho portato anche a Lucca Comics and Games nel 2016 (la percezione dell’iki). Ho poi esposto in mostre personali e collettive in varie gallerie italiane ed estere».

Quando hai deciso di dedicarti all’arte.
«Non credo di averlo mai davvero deciso; nella mia vita ho fatto tanti lavori alternativi, ho anche un diploma in Visual merchandising, ma l’arte è semplicemente qualcosa di cui proprio non posso fare a meno».

Come definiresti il tuo stile?
«Molto personale essendo un mix di stili e tecniche. Ed è una conquista di cui vado orgogliosa perché è il frutto del lavoro di tutta la mia esperienza artistica».

Tu dipingi su diversi supporti e con tecniche diverse, ce ne parli?
«Ultimamente ho “scoperto” la pittura su mattonella. E’ stato un fortuito caso perché non trovavo un sasso su cui eseguire una commissione così ho ripiegato su una mattonella, ed è piaciuta sia al committente che a me, infatti ne sono seguite altre. Per il resto mi piace spaziare e sperimentare supporti diversi con tecniche diverse a seconda di quello che devo fare e ultimamente sto tornando anche al digitale che avevo abbandonato per dedicarmi alla pittura verticale».

Quali soggetti prediligi raffigurare?
«Animali di sicuro, amo disegnarli fin da quando ero bambina».

Realizzi opere su commissione?
«Sì, realizzo opere su commissione. Generalmente vengo contattata attraverso i miei canali social, mi accordo col committente su dimensioni, tecniche, prezzo, tempistiche. Mi faccio raccontare cosa vuole e magari le emozioni che trasmetterà il mio lavoro. Tendo a fare molte domande e durante i work in progress, a mandare molte foto per rendere il committente, partecipe della creazione dell’opera».

Quale colore non deve mai mancare nella tua tavolozza?
«Il blu in varie tonalità».

Un’opera di un artista del passato e non, che porti nel cuore.
«Un’opera letteraria, “Nessun dove” di Neil Gaiman. E’ il libro che avrei voluto scrivere (in un’altra vita). Invece se penso a un’opera pittorica, dico “Il Bacio” di Hayez perché la resa del tessuto è qualcosa che riesce a commuovermi».

C’è qualche progetto in particolare a cui stai lavorando o vorresti realizzare?
«In questi giorni ne ho finiti vari e ora vorrei dedicarmi a progetti personali di tipo editoriale. Ne ho in mente molti e devo iniziare a metterli nero su bianco (o colori su qualcosa, ma si insomma ci siamo capiti). Ho una crescente passione per la sartoria costumistica e in passato ho già realizzato un’opera di cucito dipinta da me, era un kimono su tela da scenografia con carpe ad acquerello e tecniche acquerellabili (“Flusso” 2017). Vorrei realizzare qualcosa di più strutturato e complesso, ma è un progetto davvero a lungo termine. Poi mi manca molto l’insegnamento perché a causa del Covid ho dovuto interrompere i corsi che tenevo e non ho potuto organizzarne altri. Mi auguro che questa situazioni migliori presto anche per questa ragione».

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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