Elisabetta Sfarda

«Voglio far rivivere l’anima della persona che ha indossato la camicia»

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Elisabetta Sfarda, in arte Sfard-Art è una creativa che ha unito il suo amore per il riciclo con la realizzazione di incredibili opere d’arte.

Breve presentazione.
«Ho 34 anni e vivo in provincia di Venezia».

Quali studi hai fatto?
«Sono diplomata in Tecnico della gestione aziendale equipollente a Ragioniere e ho seguito diversi corsi di Pittura Acrilica».

Raccontaci il tuo percorso artistico.
«Il mio cammino artistico inizia per passione, con la sperimentazione di diverse tecniche, disegno a matita, acquerello, pittura ad olio fino ad approdare all’acrilico, tecnica che oggi segna il mio tratto distintivo. Ho iniziato a creare dal 2013, esponendo da lì a poco le mie opere in locali, vetrine di negozi, in gallerie d’arte, partecipando a mostre personali e collettive, le principali delle quali a Venezia, Palermo, Roma… fino ad aver preso il volo anche per Los Angeles in California».

Che tipo di tecnica usi per realizzare le tue opere?
«Uso acrilico e stoffa su tela».

Parlaci meglio del tuo progetto artistico e di come è nata l’idea di usare le camicie.
«Le mie prime opere inizialmente erano di vario genere, sperimentavo molto, mi piaceva la materia, l’effetto in rilievo e, ispirandomi alla poetica de “l’Arte Povera”, utilizzavo materiale principalmente riciclato come la carta, la stoffa e la plastica. Finché un giorno qualcosa mi ha spinto verso una camicia… ho seguito il mio istinto, il mio intuito, la mia anima e così ho creato il mio primo Ok quadro con la camicia, il primo di una lunga serie!»

Come avviene la realizzazione delle tue opere?
«Fisso, irrigidisco e dipingo, nella superficie bidimensionale della tela, camicie nelle quali si riflettono storie personali o collettive, percorsi di vita sia storicamente vissuti che fantasticamente immaginati. Voglio far rivivere l’anima della persona che ha indossato la camicia. Il mio scopo è quello di donare nuova vita a delle camicie, non più utilizzabili come capo d’abbigliamento, ma che adesso possono trovare nuovo significato e valore. In questo mio percorso espressivo ho deciso dunque di “vestire l’anima d’arte”».

Hai altri progetti per il futuro?
«Nei prossimi mesi ho in programma di esporre presso la magnifica galleria Area Contesa Arte di Via Margutta a Roma, con cui è già da un paio di anni che collaboro con le sorelle Tina e Teresa Zurlo. Roma è una città fantastica e sto ricevendo buon riscontro a livello artistico. Poi ho sicuramente altri progetti work in progress! In futuro mi piacerebbe collaborare anche con aziende di moda e creare delle opere con e per il loro brand».

Qual è quindi il tuo messaggio artistico?
«Che nulla è perduto nella vita… proprio come succede per le mie camicie (sorriso)»

Una curiosità sulle tue opere?
«Un curioso particolare è che in tutti i miei quadri c’è una “presenza” comune: tutte le camicie posseggono un bottone, diverso dagli altri, coi colori della bandiera italiana, per simboleggiare la mia nazionalità».

Scopri il video dedicato all’artista

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