Diego Martini

Un percorso chiaro e tanta voglia di mettersi in gioco

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Diego Martini, un giovane fumettista ambizioso quanto basta ci porta nel suo mondo fatto anche di sogni e desideri.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Diego Martini, sono un ragazzo di 24 anni, cresciuto a Porto Sant’Elpidio, una località che si trova nelle Marche in provincia di Fermo. Avendo fin da piccolo la passione per il disegno, è stato semplice per me, scegliere quale liceo frequentare, il liceo artistico Licini-Preziotti di Fermo».

Raccontaci il tuo percorso artistico.
«La mia passione per il fumetto è nata durante gli anni delle scuole medie. Una volta diplomato, mi restava da scegliere se continuare il percorso di studi scelto al liceo (design industriale) o decidere di intraprendere un percorso di studi per diventare fumettista. Ho deciso, anche grazie al supporto dei miei genitori, di iscrivermi alla Scuola internazionale di Comics di Jesi oggi Acca Academy. Ho conseguito l’attestato a pieni voti del corso di fumetto e di colorazione digitale e ora sono alla ricerca di un lavoro come fumettista. In questi due anni, dopo la scuola comics, ho avuto la possibilità di continuare a sviluppare il mio stile di disegno, grazie anche alla supervisione dei miei professori. Comunque nel mentre ho lavorato ad alcuni progetti tra cui due auto prodotti, con la speranza che possano lanciarmi nel vero mondo dell’editoria e del fumetto.
Il mio obiettivo? Ricevere una proposta di contratto da una casa editrice. E sempre per puntare più in alto, magari arrivare ad approdare un giorno alla Marvel… un sogno».

Come definiresti il tuo stile grafico?
«Come descriverei il mio stile … mh… allora di sicuro uno stile realistico, con delle influenze dal manga e dal fumetto americano».

Come prendono vita le tue creazioni?
«Spesso disegno su commissione, quindi disegno sotto la guida di una sceneggiatura e di uno sceneggiatore. Anche se ci sono quelle volte, impegni permettendo, in cui i miei disegni prendono vita semplicemente per il desiderio è la necessità di disegnare».

Tu hai appena iniziato in questo campo, ma volevamo sapere se hai a cuore un progetto particolare.
«Tra i vari progetti, l’esperienza che mi ha dato più soddisfazione è stata la collaborazione con il grafico che si è occupato di realizzare il materiale pubblicitario per una festa nella mia città. Per più di due mesi ho visto la mia illustrazione appesa in tutta la zona, è stato bello vedere la gente entusiasta per quel disegno… mi ha dato molta soddisfazione».

Oltre disegni e tavole ti dedichi alla personalizzazione di oggetti, nello specifico di scarpe. Come è nata l’idea e come funziona?
«L’idea di personalizzare le scarpe è nata dall’unione della mia passione con il lavoro di mio padre (stilista di calzature). Abbiamo cominciato per scherzo decorandoci le nostre di scarpe e mano a mano la gente si è interessata al prodotto. Avendo poi uno zio calzolaio è stato tutto molto semplice, lui creava la sneakers e io le decoravo. Successivamente sono stato contattato da un’azienda con sede a Napoli che produce prodotti per personalizzare le scarpe… Da lì sono stato invitato a partecipare al PLUG-MI di Milano e al KICKIT di Roma».

C’è un artista o fumettista a cui ti ispiri?
«L’artista che più di tutti ha condizionato il mio approccio al disegno è stata Sara Pichelli, fumettista Marvel, ho iniziato a studiare il suo stile mentre frequentavo la scuola Comics. In un secondo momento ho scoperto che proveniamo entrambi dalla stessa città».

Cosa non deve mancare mai sul tuo tavolo da lavoro?
«Mentre lavoro sicuramente non può mancare della buona musica. Altri strumenti di cui non posso fare a meno sono la mia tavoletta grafica, il mio computer e di sicuro, tanti volumi di fumetti da cui farmi influenzare».

Quali progetti hai per il futuro?
«Per il futuro conto di partecipare alle fiere di fumetti per cercare lavoro. Spero di terminare i progetti a cui sto lavorando e magari essere contattato da qualche casa editrice».

Qualche curiosità da raccontare?
«Anche se ho un padre stilista di calzature e me la cavo nel disegno, sono un disastro nella progettazione e realizzazione delle scarpe»

Scopri il video dedicato all’artista

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