Ciro Caruso

“Pietra Viva”, arte e bellezza sotto la giusta luce

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progetto fotografico di Ciro Caruso Fotografo 

Abbiamo nostalgia dei musei e delle mostre che in questo momento non possiamo visitare, dal vivo però per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto. E così vi vogliamo raccontare e trasportare all’interno di un bellissimo progetto artistico realizzato da Ciro Caruso che attraverso i suoi scatti ci conduce in un museo virtuale con statue bellissime e imponenti.

Breve presentazione.
«Fotografo da più di vent’anni, sperimentando e scoprendo a ogni scatto le potenzialità di questo strumento di comunicazione, viaggiando in tutto il mondo, ricercando soggetti e situazioni diverse e lasciandomi rapire dai piccoli dettagli. Soltanto così ho potuto e continuo a perfezionare la mia tecnica fotografica. Provo a sedurre gli sguardi degli osservatori, anche quello dei più distratti, con alchimie di colori e simmetrie complesse che regalano a mostre e progetti il mio tocco personale. Assicuro qualità e professionalità attraverso la ricerca costante di prodotti innovativi, accostandole al saper ritrarre attimi fugaci, ma intensi, di tutti i miei clienti».

Come nasce il progetto “Pietra Viva”?
«PIETRA VIVA nasce dall’unione della mia passione per l’arte e la voglia di replicare alcune opere internazionali che omaggiassero il bello in genere. Il desiderio mi è venuto anche perché spesso, le opere, sono illuminate in modi non sempre ottimali, quindi l’idea di partenza era di voler replicare le opere rendendole vive con vere modelle e modelli e illuminarli in modo professionale dando la giusta profondità ai corpi statuari, la ricerca del bello baciato dalla luce giusta e non da un semplice faretto messo in un museo.
Proprio diversi anni fa il fotografo Mimmo Jodice realizzò scatti bellissimi alle opere del Canova e di altri artisti usando la giusta luce per esaltare questi capolavori, ecco perché la ricerca dell’illuminazione per il mio progetto è fondamentale.
A volte sono punti luce complessi e in altri scatti sono semplici punti luce singoli, ma sempre con l’intento di dare le giuste ombre e le giuste profondità, anche perché secondo me le ombre sono fondamentali nella fotografia, spesso nascondere è ancor più bello che palesare». 

Come sono stati realizzati gli scatti?
«Gli scatti sono tutti realizzati in sala posa e spesso sono frutto di schemi di luce molto complessi e ricercati. I modelli e le modelle che hanno aderito al mio progetto sono quattro e nessuno di loro è professionista. Per alcuni scatti, si sono sottoposti alla tecnica del body painting per riprodurre un effetto marmoreo sui corpi, ci sono volute diverse ore di trucco realizzato da una tatuatrice professionista, mentre in altri scatti, mi sono avvalso della collaborazione di uno stilista per quanto riguarda l’uso dei tessuti. Le ali sono state realizzate da una ragazza che lavora prodotti teatrali in carta pesta, mentre la “mancanza” degli arti, come nelle opere originali riprodotte, non sono stati cancellati con uso della tecnologia (computer), ma con trucchi fotografici abbastanza semplici, come quello di usare dei tessuti neri su uno sfondo scuro e creare delle ombre. Come nel caso della Nike di Samotracia a cui manca la testa, abbiamo fasciato quella della modella con del tessuto nero». 

“Pietra Viva” è anche una mostra, momentaneamente sospesa per l’emergenza in cui ci troviamo, nella speranza che la situazione migliori, dove sarà possibile visitarla?
«La mostra è stata realizzata all’interno del Palazzo Fondi di Napoli per un mese, successivamente le immagini erano esposte in diversi altri luoghi come alcune residenze storiche della costiera sorrentina e in locali adibiti per le temporanee. Adesso ovviamente è ferma causa COVID-19».

Qual è il messaggio di questo progetto fotografico?
«Il messaggio è legato alla bellezza in genere dell’arte e alla bellezza dei corpi statuari che artisti senza tempo ci hanno regalato, volevo renderli “vivi” attraverso le persone reali. Tutto questo per omaggiare il bello e “giocare” con tecniche esclusivamente fotografiche e mai artefatte come una gestione grafica. La ricerca di elementi che potessero risaltare le già bellissime opere ma renderle molto più “terrene” grazie ai corpi dei modelli. Il progetto è in continua evoluzione, nel frattempo preparo altre opere da riprodurre e sarà bellissimo ripartire ovviamente appena sarà possibile farlo».

Scopri il video dedicato al suo progetto realizzato da lui https://youtu.be/Ix_oezg3sb4

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