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Un’esplosione di colori e di dettagli da togliere il fiato

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Chiara Tofanelli è un’artista “un po’ pazzerella” dallo stile esplosivo, frizzante e super coinvolgente. Basta guardare una sua illustrazione per rimanerne ipnotizzati.

Ciao Chiara, raccontaci un po’ chi sei.
«Ciao, sono Chiara e sono una pallina da flipper dai ciuffetti rossi e la passione per l’uncinetto».

Come è nata la tua passione per l’illustrazione e come è stato il tuo percorso artistico.
«Dunque… vorrei evitare il “disegno da quando ero bambina” mi sembra un po’ noioso, quindi direi che la mia passione è nata nel momento in cui ho capito che quello era “il mio canale”, tutti abbiamo il nostro “canale” con cui approcciamo il mondo e chi ci circonda. Quando disegnavo i Pokèmon con gli amici sotto casa, mi sembrava di avere un “superpotere cosmico”, riuscivo a esprimermi e mi divertivo nel farlo! Roba da pazzi!. Quando in quinta elementare scoprii l’esistenza dell’Istituto d’Arte mi ci fiondai di testa (e per questo devo ringraziare anche quei due signori che chiamo babbo e mammetta per aver sostenuto una figlioletta pazzerella in un percorso “poco ortodosso”) per poi buttarmi nel settore della moda e specializzarmi come modellista… ma che animale è il modellista?
Me lo sento chiedere spesso e faccio una piccola digressione, è la figura che sta fra lo stilista e tutto quello che viene dopo, è chi costruisce un capo in tutti i suoi pezzi più o meno come un architetto). Ma sentivo il bisogno di qualcos’altro e così ho messo le mie zampine anche sul 3d».

Per realizzare le tue illustrazioni preferisci la tecnica…
«Al momento preferisco disegnare in digitale, ma ogni tanto mi piace fare bozze o piccoli esperimenti anche su carta, specialmente se sono in viaggio».

Le tue opere hanno uno stile deciso e ricco di particolari. Ci piacerebbe sapere come sei arrivata a questo risultato.
«Il mio stile è pieno di colori, liniette, sorrisi strani e teschi infuocati, un po’ pazzerello, questo insieme di cose è arrivato piano piano, capendo cosa mi piace e cosa no, vedendo un sacco di cartoni e seguendo tanti bravissimi artisti, ma soprattutto capendo cosa mi diverte. Credo sia scontato dire che in qualche modo rispecchia il mio carattere e come me è in continuo cambiamento».

Siamo molto curiosi di sapere come nascono i tuoi disegni e quali soggetti prediligi.
«Le mie “cosette” (mi piace chiamarle così) nascono da tutto quello che mi diverte, sembra scontato dirlo però la mia “chiave” è questa, divertirmi!
Perché l’artista qui è la Chiara della 5a elementare solo un pochino potenziata.
Spesso mi ritrovo a disegnare figure femminili, un po’ perché si tende a rappresenta quello che ci è più familiare (noi stessi) e un po’ perché avendo alle spalle una base da modellista ho disegnato una vagonata di figurini femminili e quindi è un po’ la mia “confort zone” e mentre lì disegnavo mi dicevo: “va bene far vedere il prodotto però che due scatole! Sempre uguali, alti, seri e in quelle quattro pose” così hanno iniziato a prendere “vita” le mie “cosette”, perché una loro personalità secondo me dovevano averla quei figurini!».

C’è un messaggio artistico in quello che realizzi?
«Mi piacerebbe dire che ci sia un messaggio intrinseco in quello che faccio e lanciarmi in uno spiegone accorato, forse c’è e non lo vedo, non saprei, quello di cui sono certa invece è che mi piace l’idea che le persone si divertano almeno un pochino nel guardare la cose pazzerelle che faccio».

Immagine completa di Chiara Tofanelli da cui è stata realizzata la copertina di questa intervista

Realizzi illustrazioni su commissione?
«Ebbene sì, realizzo “cosette” su commissione, parto dal presupposto che mi piace sperimentare quindi non mi va di darmi limiti, se vi va contattatemi e ci facciamo due chiacchiere».

Qual è il tuo sogno artistico.
«Mmm dunque… non lo so, a me piace conoscere e imparare il più possibile in tutti i campi in cui ho la possibilità di cimentarmi, quindi direi che il mio sogno è di poter portare avanti il mio lavoro da freelance avendo l’opportunità di applicare quello che so fare in tanti ambiti diversi».

Una curiosità prima di salutarci.
«Una curiosità? Bhè sono in formato “Polly pocket” (ma di quelle anni ‘90) e ogni tanto è divertente, passo ovunque e sembro più piccola di quello che dicono all’anagrafe (la mie età è un dato super segretissimo) e ogni tanto mento, ho piedi talmente piccoli che non trovo mai le scarpe del mio numero! Mannaggia…. Ora non so quanta pazienza abbiate ancora per continuare a leggere perciò è bene che mi fermi e vi ringrazi per la pazienza e la gentilezza di essere arrivati fin qui».

Link dell’artista

Guarda il video che le abbiamo dedicato

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