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Opere figurative che raccontano storie di umanità

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Alchemille è una pittrice e disegnatrice che sin da piccola aveva capito che avrebbe lavorato con l’arte. Ama condividere tutto quello che ha imparato e realizza corsi d’arte per ragazzi.

Breve presentazione.
«Mi presento con il mio nome d’arte, Alchemille. Ho iniziato a creare sin da piccolissima utilizzando colori e materiali, con una voglia irrefrenabile di esprimermi artisticamente. Ricordo che già nei primi anni delle scuole elementari avevo la fortuna di saltare ogni tanto un paio d’ore di lezione perché la preside mi mandava a chiamare per disegnare i cartelloni e i pannelli esplicativi della scuola … un pò bizzarro lo ammetto, ma questo per far capire come da sempre i miei ricordi, compresi quelli d’infanzia, siano legati a linee e colori. Sono una di quelle persone che hanno una memoria cosiddetta visiva, ( per contro sono una frana nel ricordare nomi e date, purtroppo anche quelle dei compleanni) e sono solita associare ai colori persone e ricordi. Sono nata a Roma, città dove vivo ancora oggi e che amo enormemente, nonostante le sue paradossali contraddizioni e i suoi opposti conciliati, perché per me è una fonte continua di ispirazione».

Quando invece hai capito che la tua passione per l’arte poteva diventare la tua professione.
«Da sempre, mi sono formata in ambito artistico frequentando corsi e scuole al di fuori dell’ambito accademico ed ho avuto diversi Maestri e insegnanti, ai quali devo tutto quello che so, ma soprattutto negli ultimi anni ho studiato ogni giorno con impegno e determinazione e, nonostante le incombenze quotidiane con le quali inevitabilmente bisogna fare i conti, sono riuscita a fare della mia passione per l’arte una professione, che considero comunque sempre in divenire».

Come descriveresti il tuo stile.
«Ho uno stile essenzialmente figurativo e amo raccontare l’umanità: storie di volti e sentimenti della condizione umana, che le persone possono comprendere osservando un ritratto. L’acquarello con le sue trasparenze e la sua evanescenza è la tecnica che più si adatta a tradurre questo mio linguaggio».

Tu ami condividere quello che hai imparato e organizzi dei corsi. Ce ne parli?
«C’è un lato più pop con il quale mi piace confrontarmi, che si lega al fumetto giapponese e al mondo della cultura nipponica contemporanea, che qui in Italia è stata ben recepita dalle giovanissime generazioni, infatti è con loro che amo condividere tutto quello che ho imparato nel mio cammino artistico. Ho il privilegio, come artista, di tenere le mie lezioni con bambini e ragazzi, imparando da loro forse di più di quanto io possa insegnare. L’apertura mentale, la flessibilità e la purezza della mente dei bambini o dei ragazzi non ha eguali. E’ qualcosa che riesce a passare addirittura attraverso uno schermo, l’ho potuto rilevare anche durante le lezioni online». 

Come nascono le tue opere.
«Le mie opere nascono, come accennavo prima, dall’esigenza di raccontare delle storie di umanità. Ogni volto può raccontare molto più di mille libri, è una mappa geografica dell’anima: molto spesso parto da foto iconiche per iniziare un ritratto, ma amo anche disegnare i miei soggetti dal vero».

C’è un’opera a cui sei più legata?
«La mia opera a cui sono più legata è un acquarello che ritrae i miei figli. Si spiega da sola. L’opera della storia dell’arte che invece ho nel cuore è la Gioconda di Leonardo, quando l’ho vista per la prima volta al Louvre mi sono messa a piangere!»

C’è un libro, un film o una canzone che ha influenzato la tua arte?
«Alcuni dei film che guardo mi influenzano dal punto di vista dei personaggi, ma questo vale anche per i fumetti o per le serie tv, non ce n’è uno in particolare. Stessa cosa dicasi per i libri o per la musica».

Cosa nn deve mai mancare sul mentre lavori?
«Mentre lavoro non deve mai mancare la luce. Ma non una luce qualsiasi, deve essere la luce naturale che proviene da una finestra molto grande, dalla quale io possa vedere un paesaggio. Non riesco a lavorare davanti ad un muro … ( Devo pur incarnare la stranezza di uno spirito artistico no?!)»

Stai lavorando a qualche progetto in particolare?
«Ho in mente una collezione di ritratti legati alle parole, parole di poesie, libri o giornali, incarnate in maniera concreta su pagine che fungano da tele. Non so se sono riuscita a spiegarmi, nel dubbio voi continuate a seguire la mia pagina Instagram».

Una curiosità prima di lasciarci.
«Più che con una curiosità vorrei lasciarvi con una frase, di uno dei pittori più intelligenti e carismatici secondo me della storia dell’arte: “Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi”… Per sapere chi è non vi resta che googlelare!»

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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