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Caffè come colore per risvegliare i sentimenti

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Giulia Pagano è una giovane artista che si dedica alla pittura con trasporto. Riesce a regalare emozioni e sentimenti forti a chiunque osserva le sue opere poichè cariche di sentimento.

Ciao Giulia, raccontaci un po’ chi sei.
«Ciao a tutti! Mi chiamo Giulia, ho 25 anni e sono nata e cresciuta in un paese in provincia di Latina, ora però abito a Varese. Ho percorso diverse strade a livello lavorativo, ma non ho mai smesso di dipingere e di sperare di poter vivere della mia passione». 

Come è nata la tua passione per la pittura e come è stato il tuo percorso fino ad oggi. 
«Mi piace definire il mio percorso artistico un’estensione della mia personalità!
Sono sempre stata affascinata dai tanti mondi dell’universo dell’arte. Ho iniziato i miei studi artistici frequentando il Liceo Artistico indirizzo Pittura, per poi deviare e concluderli con lo studio dell’oreficeria. Mi sono interessata alla Storia dell’Arte, alla pittura iperrealista fino alla pittura su stoffa! Insomma, non si può di certo definire un percorso lineare il mio, lo so. Ma se devo rispondere onestamente alla domanda, io credo che la passione per la pittura sia l’unica espressione costante della mia vita, seppur anche questa ha subito delle evoluzioni nella scelta delle tecniche, soprattutto quella che ho deciso di fare mia oggi». 

Raccontaci la tua particolarissima tecnica e del perché della scelta?
«Ho una visione romantica del caffè. Penso che dietro alla domanda “ti va un caffè?”, il più delle volte ci sia il timido desiderio di lasciare libero l’accesso alla propria anima.
Seguendo questa filosofia ho iniziato a fare dei tentativi, prima utilizzando il caffè solo come sfondo dei miei disegni. Poi dopo aver conosciuto la carta artigianale di Amalfi, ho capito che potevo rendere il caffè protagonista dei miei lavori, e così è stato». 

Quali soggetti prediligi raffigurare e quale messaggio vuoi trasmettere attraverso le tue pennellate.
«Non do molta importanza al soggetto in sé, ma a quello che i suoi occhi mi stanno dicendo. Vivo l’arte come un dialogo muto tra sguardi enigmatici e incontaminati di chiunque attiri la mia attenzione: uomini, donne, bambini e animali. Attraverso le mie opero spero che chi le osservi accetti l’invito ad indagare in profondità nelle emozioni e lasciare libero l’accesso alla propria anima».

Crei opere anche su commissione?
«Spero di aprire presto un sito web in cui sarà più facile accedere ai miei servizi. Per adesso il canale che sto utilizzando è Instagram e chiunque può contattarmi in direct o per e-mail. Accetto qualsiasi tipo di commissione, che siano ritratti, opere mie già esistenti oppure posso valutare altre richieste (tipo se qualcuno mi chiede di riprodurre Ironman in coffee mood, ci si può pensare!). Qualunque sia la richiesta, sarò felice di condividere con chiunque abbia voglia di un caffè!»

Se c’è una tua opera a cui sei più legata.
«Io sono il tipo di artista che non taglierebbe mai il cordone con le sue opere, ahimè! 
Se dovessi scegliere in questo momento sceglierei la mia versione de La Ragazza Con L’orecchino Di Perla intitolata “Radici”. Quest’opera in particolare di Vermeer mi ha ispirato per trovare il mio linguaggio artistico e tutt’ora continua a ispirarmi.


Per riassumere quello che significa per me “Radici”, non ci sono parole più giuste di queste

“Ebbene, lei incarna 
Ogni elemento, luogo e persona 
Che vive in fondo ai nostri occhi 
E non va più via. 
Incarna il mare, la terra, il vuoto
Il blu, il bianco, il caffè.”
»

Cosa vuol dire per te essere un’artista oggi.
«Per una persona insicura e introversa come me significa sentirsi costantemente persi. 
Essere artisti oggi significa cercare la propria strada a tentativi, non avendo mai la certezza di essere su quella giusta. D’altra parte, sono consapevole che non si può tornare indietro nel tempo a quando l’arte era un mestiere riconosciuto. Bisogna armarsi di coraggio e una giusta stima di se stessi per adattarsi al tempo che cambia e usare al meglio i mezzi che abbiamo a disposizione». 

Quali sono i tuoi progetti futuri.
«Sicuramente crescere continuamente come artista, fare tante esperienze costruttive perché alla fine non c’è mai un punto di arrivo. Mi piacerebbe far conoscere la mia arte il più possibile, magari facendo mostre itineranti e poter vivere di questo». 

Una curiosità prima di salutarci.
«Ho cambiato un sacco di volte nome al mio profilo Instagram, perché nessuno sembrava mai adattarsi a me. Alla fine ho scelto “non giurare sulla luna” non perché amassi particolarmente Shakespeare, ma perché è l’unica frase che può definire “romanticamente” la mia instabilità».

Link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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