Tra aprile e maggio 2024 si terranno i laboratori creativi a cura della pittrice arteterapeuta Barbara Bonacini e organizzati dall’associazione Altro Spazio D’arte all’interno di due scuole primarie di Reggio Emilia con il Patrocinio del Comune di Reggio nell’Emilia.
Gli sponsor tecnici del progetto sono il Pennellificio Borciani e Bonazzi e la Cartiera Amatruda di Amalfi.
L’arte come terapia e come viatico per esprimere se stessi: al via i laboratori creativi rivolti ai più piccoli. Dal 12 aprile 2024 partirà il progetto “Raccontiamoci a Colori”, una serie di Laboratori Artistico-Atelieristici, con un occhio “ArteTerapeutico”, rivolto ai bambini della scuola primaria, per favorire la creatività, sperimentare la sensorialità e i materiali artistico/espressivi e avere un primo approccio alla Storia dell’Arte.
La prima B dell’Istituto Kennedy di Reggio Emilia sarà la prima aula in cui verranno realizzati i laboratori e successivamente (a maggio) il progetto interesserà la prima B della San Giovanni Bosco.
Entrambi gli istituti hanno aderito con entusiasmo alla proposta e le insegnanti con cui verrà condotto il progetto hanno dichiarato: «Pensiamo sia una fantastica opportunità poter interagire direttamente con l’artista. Un’esperienza piacevole e stimolante per i bambini che li aiuta a sviluppare creatività e apprezzamento per il mondo dell’arte contemporanea. Siamo venuti a conoscenza dell’associazione Altro Spazio D’arte grazie ad un genitore che ci ha proposto una collaborazione: un modo diverso per avvicinare il mondo dell’arte a quello della scuola. Ringraziamo l’associazione per averci dato quest’occasione augurandoci di poter collaborare con loro anche in futuro».
Il progetto “Raccontiamoci a Colori” è uno spazio in cui “creare senza giudizio”, in modo libero, ma seguendo tecniche e tematiche precise: raccontandosi e raccontando storie. La modalità di conduzione del laboratorio farà sì che ogni bambino possa sperimentare in uno spazio sicuro e divertente, in cui possa sentirsi libero di raccontare storie attraverso il lavoro svolto.
L’artista Barbara Bonacini sosterrà e stimolerà il livello di autostima del bambino in un contesto non giudicante nel quale ogni tipo di produzione artistica verrà valorizzata. Ogni bambino potrà esprimersi difatti attraverso segni, forme e colori in assenza di giudizio, in un clima empatico che amplifica una dimensione di benessere e rigenerazione creativa. Ai bambini che seguiranno gli incontri previsti, che saranno vere e proprie lezioni scolastiche della durata di un’ora, non sono richieste particolari competenze artistiche.
L’associazione Altro Spazio D’arte ha deciso di organizzare il progetto “Raccontiamoci a colori” nella speranza di avvicinare i bambini al mondo dell’Arte, stimolare la loro creatività e sensibilizzarli sulle diverse forme artistiche. Altro Spazio D’arte opera sul territorio reggiano da pochi anni, ma ha all’attivo già diverse iniziative in città tra cui eventi e mostre artistiche con la finalità di valorizzare maggiormente, a livello sociale, l’arte e la cultura.
L’associazione, nata nel 2022 per dare visibilità agli artisti di oggi, è diventata una realtà solida che porta arte e bellezza in luoghi di condivisione e adesso anche in luoghi di crescita come le scuole primarie.
Gli sponsor tecnici, Borciani e Bonazzi e Cartiera Amatruda, forniranno, all’artista e a tutti gli alunni, il materiale necessario per seguire i laboratori.
Utilizzare supporti e strumenti professionali come la carta artigianale Amatruda e i pennelli di Borciani e Bonazzi è sicuramente un valore aggiunto ottimale per la buona riuscita del progetto, perché anche il materiale che si utilizza, naturalmente, ha una significativa valenza sul risultato finale.
Gli obiettivi che questo progetto si pone sono:
1) Offrire uno spazio dove sia possibile sperimentare il proprio sé corporeo integrando specifici aspetti sensoriali: visivi, motori, percettivi, uditivi e cinestetici;
2) Stimolare il processo creativo del bambino attraverso l’uso dei materiali artistici e dei colori in modo ampio;
3) Valorizzare l’esperienza estetica del bambino e la comunicazione artistica;
4) Favorire l’esperienza di arricchimento del Sé;
5) Sostenere le emozioni;
6) Sostenere la Libertà di Espressione
7) Dare ai bambini uno spazio in cui iniziare a sperimentare la Storia dell’Arte e in cui si possano sentire «piccoli artisti»
I laboratori
– Magie con la China
Laboratorio tra chine e acquerelli
Raccontare storie e vedere le «Magie che le chine creano nell’acqua», liberando la fantasia e l’immaginazione per poi creare con gli acquerelli ciò che gli occhi di ogni partecipante hanno visto.
– Mandala Naturali
Mandala Naturali (in Gruppo)
Piccoli Mandala (personali)
Creare in piccoli gruppi dei grandi mandala con degli elementi naturali raccolti negli spazi aperti e poi si andranno a realizzare individualmente dei piccoli mandala con l’uso di tappi in sughero e tempere.
– Mondrian Mood
Conoscere l’artista Mondrian e realizzare dei quadri attraverso la tecnica della tempera unita all’uso dello scotch, dando così espansione (tempera) e contenimento (scotch) ai piccoli artisti, così da produrre dei pannelli che potranno essere esposti e dare colore all’ambiente.
– Trasformiamoci in Pittori
Laboratorio pratico di storia dell’Arte per Bambini
Da Keith Haring a Picasso
Da Andy Warhol a Basquiat
Conoscere gli artisti e a riprodurre in modo essenziale le loro opere.
Chi è Barbara Bonacini
Barbara Bonacini nasce a Reggio Emilia nel 1989. Sin da piccola nutre una forte passione per l’arte contemporanea, grazie all’influenza del nonno, appassionato d’arte, e della madre, di indole creativa, che la sostengono nella sua formazione. Inizia a dipingere da autodidatta all’età di 7 anni, in modo intuitivo e astratto. Dopodiché frequenta il Liceo d’Arte G. Chierici di Reggio Emilia, in cui si forma (metalli), per poi continuare i suoi studi prima come Designer e successivamente come Arteterapeuta ad indirizzo Umanistico Corporeo. Fondamentali sono la ricerca del colore e dei simboli che caratterizzano le sue opere ricche di contenuti emotivi e significativi. I suoi quadri arrivano sotto forma di pensiero, come intuizioni. Quando arriva l’ispirazione si chiude nel suo luogo magico, mette le tele per terra, prepara i materiali e si immerge nel processo creativo. La pittura è per lei il modo in cui poter esprimere liberamente ciò che ha dentro (idee, emozioni e pensieri), elaborarlo e renderlo visibile ai suoi occhi e a quelli degli altri. L’arte fa parte della sua vita a 360º gradi: dipinge, realizza progetti atelieristici e fa creare opere alle persone per farle sentire meglio (come arteterapeuta).
Chi è Altro Spazio D’arte APS
Altro Spazio D’arte è un’Associazione di Promozione Sociale.
Il progetto AsD nasce già nel 2018 dalla passione per l’arte e dalla curiosità di scoprire gli artisti di oggi, inizialmente con una pagina Facebook, poi con un canale YouTube e un profilo Instagram. Grazie al potenziale dei social, Altro Spazio D’arte ha raccontato efficacemente una parte di talenti artistici presenti in Italia attraverso interviste, più di quattrocento e tutte pubblicate sul sito web nel quale trovare anche altri tipi contenuti artistici come rubriche, tutorial, news, comunicati artistici, podcast e tanto altro.
Dal 2022 il progetto è sfociato in un’Associazione di Promozione Sociale (APS) per svolgere attività di interesse generale, di utilità a favore di associati o terzi e senza finalità di lucro. Altro Spazio D’arte racconta l’arte attraverso chi ne ha fatto una scelta di vita e gli artisti hanno la possibilità di farsi conoscere attraverso i canali (social e sito web) dell’associazione e attraverso le diverse attività programmate anno per anno. Tra queste, campagne di sensibilizzazione, manifestazioni ed eventi che offrono la possibilità agli artisti di esprimersi sulle più svariate tematiche sociali. La valorizzazione dell’arte figurativa è al centro della programmazione di Altro Spazio D’arte APS per i soci e per chiunque vuole sostenere l’associazione.
Chi è Borciani e Bonazzi
Il pennellificio Borciani e Bonazzi produce pennelli per belle arti da oltre mezzo secolo. Ancora oggi, le sue maestranze confezionano i pennelli rigorosamente a mano, uno ad uno secondo antiche tecniche, utilizzando materiali di primissima scelta, in prevalenza peli naturali. Abilità e passione danno vita ad un prodotto d’elevata qualità, largamente impiegato in molteplici progetti di restauro, tra i quali si annoverano quelli dei più importanti monumenti e opere d’arte d’Italia, e quelli a Roma e Firenze in occasione del Giubileo. Era il 1951 quando, in una piccola bottega artigiana emiliana, i fratelli Wilma ed Arturo Bonazzi decidevano di mettersi in proprio dopo aver appreso, in anni di tirocinio dai maestri della zona, i segreti di gesti tradizionali, la loro sequenza e la capacità di riconoscere i materiali più adatti per la produzione di pennelli di alta qualità. Wilma si sposò con il giovane Borciani e l’unione dei due cognomi diede origine al marchio che da subito si distinse per la qualità dei suoi prodotti, l’artigianalità precisa della lavorazione e la cortesia nel soddisfare le esigenze dei professionisti del restauro e della pittura, che al pennellificio si rivolgevano alla ricerca di particolari strumenti manufatti per le loro opere. Ancora oggi, a ripetizione quasi magicamente rituale di gesti assimilati nel tempo, la cura nella selezione delle materie prime unita all’artigianalità mai persa della nostra produzione, interamente effettuata in Italia, riesce a soddisfare i più esigenti artisti, pittori, liutai, doratori e restauratori che da anni ci accordano la loro preferenza. Le aspettative degli artisti che cercano pennelli d’eccellenza per Belle Arti di manifattura Made in Italy sono da sempre soddisfatte dai pennelli Borciani e Bonazzi. L’elevata qualità, l’intensa ricerca e l’innovazione applicata agli strumenti per realizzare antiche tecniche di pittura sono state più volte testate utilizzando i nostri pennelli. La suggestiva storia del pennellificio Borciani e Bonazzi ha portato infatti un’esperienza di bottega a misurarsi anche con importanti interventi su monumenti ed opere d’arte d’Italia, come l’imponente restauro della Cappella Sistina a Roma e le prestigiose scuole di restauro nazionali dell’Istituto Centrale di Restauro di Roma e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La storia dei pennelli Borciani e Bonazzi si arricchisce nel tempo, coltivando insieme all’antica anima artigianale anche ricerca e innovazione, proponendo prodotti nuovi, ma realizzati con le tradizionali cura e maestria.
Chi è Cartiera Amatruda
La Cartiera Amatruda porta avanti una tradizione artigianale antica, quella della produzione della carta detta “Bambagina”, dando vita ad un foglio pregiato, unico al mondo. I prodotti realizzati con la loro carta artigianale sono davvero tantissimi e gli artisti troveranno sicuramente il supporto che fa per loro. Immersi nella Natura, portano avanti la produzione tutelando e valorizzando il territorio. Amiamo il loro lavoro, riconosciuto anche a livello internazionale. La loro carta è molto apprezzata negli USA, ma anche in Europa centrale ed in medio Oriente, arrivando sino in Sud Corea, Indonesia ed in Giappone. Negli ultimi periodi hanno sviluppato collaborazioni importanti con Paesi come la Turchia, il Libano, la Russia ed il Brasile. LA STORIA DI AMATRUDA È questa Amalfi. Siamo in cima la Valle dei Mulini, lì dove la famiglia Amatruda da secoli produce carta. Molte cartiere, dopo la seconda Guerra Mondiale, chiusero anche a causa di problemi di tipo logistico e infrastrutturale. Alla metà del Novecento, dunque, anche per la Cartiera Amatruda, l’unico scenario futuro possibile sembrava essere quello della chiusura; ma così non la pensava il Maestro Cartaro Luigi Amatruda, che ebbe all’epoca l’intuizione di “tornare all’antico”: fabbricare un tipo di carta che avesse tutti i requisiti della carta a mano (lati intonsi, grana del foglio, trasparenza, morbidezza, ecc.) realizzata però con il supporto della Macchina in tondo. Per rendere tangibile quella che appariva una sfida al limite fra il sogno e la follia, Luigi Amatruda sperimentò tecniche, materie prime, processi e lavorazioni per oltre vent’anni, investendo parte significativa del patrimonio familiare, non avendo mai richiesto contributi e finanziamenti pubblici per la propria attività d’impresa. Nel 1979 Luigi Amatruda muore all’età di 66 anni, a seguito di un periodo di malattia protrattosi per mesi e nei quali, preoccupato per il futuro della Cartiera, cercherà anche acquirenti disposti a rilevarla; sarà invece in questa delicata fase storica che entrerà così in gioco, Rosa, moglie di Luigi, che guiderà la cartiera per circa un decennio, lasciando gradualmente la successiva conduzione alle due figlie Teresa e Antonietta. Per lungo tempo si parlerà infatti di Amatruda come de “La Cartiera delle Donne”. Dire oggi “Carta di Amalfi”, equivale a dire Cartiera Amatruda, l’unica realtà produttiva oggi in grado di assicurare alla città, la continuità della fabbricazione di una carta di alta qualità che con la sua storia ha valicato i confini locali imponendosi da tempo immemore a livello nazionale ed estero.La Cartiera Amatruda è viva testimonianza dello straordinario patrimonio artigiano nazionale. Elemento produttivo, storico e culturale imprescindibile della Città di Amalfi e del suo rappresentarsi al mondo. Diversi i punti vendita di Cartiera Amatruda dislocati in Italia nei quali è possibile acquistare i loro magnifici prodotti.