Stefano Bozzani con “Profondo è il vedere per chi sa Ascoltare”

Per Figure Sonore, Stefano Bozzani con “Profondo è il vedere per chi sa Ascoltare”

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La mostra FIGURE SONORE, di cui abbiamo parlato recentemente, vede la rappresentazione del tema dell’ascolto attraverso sette opere di talentuosi artisti scelti da una giuria di selezione composta da professionisti del settore. In qualità di partner etico, noi di Altro Spazio li abbiamo intervistati per voi, per farci raccontare chi sono e la loro opera. Siamo pronti ad ascoltarli?

Il quinto artista che vi vogliamo far conoscere è Stefano Bozzani e la sua opera “Profondo è il vedere per chi sa Ascoltare”.

Ciao Stefano, perché hai deciso di partecipare a FIGURE SONORE.
«Perché mi è piaciuto questo ossimoro e la mia mente è andata immediatamente a una situazione che avevo vissuto molti anni prima a Trieste e che avrei certamente potuto definire “Figure sonore”».

In FIGURE SONORE si parla soprattutto di interazione con l’osservatore e di ascolto quindi ti chiediamo di raccontare, quindi a parole, la tua opera a chi non l’ha mai vista e perché hai deciso di partecipare con uno scatto in bianco e nero.
«Come vi dicevo, mi trovavo a Trieste, città che amo, con le sue atmosfere nostalgiche, un po’ sospese, ricche di storia e galanteria, era domenica ed ero in piazza Unità d’Italia seduto al tavolino di un famoso bar con la mia macchina fotografica ed il mio caffé, di fronte a me il mare e i gabbiani, attorno a me i passanti domenicali passeggiavano al sole. Io osservavo le scene di vita, ma una in concreto catturò la mia attenzione, una fila di personaggi ai tavolini disposti lungo il muro del bar mentre consumavano un evidente rituale… coppie, amici, nemici, riuniti parlando, commentando vicende mentre quest’onda di parole passava di persona in persona. Osservavo ed era come ascoltassi tutto ciò che veniva detto, mi sembrava di percepire come aveva vissuto ciascuna coppia una vita intera, scattai una sequenza di immagini “sentendo” ogni singolo scatto. La scelta del bianco e nero un po’ “tirato”, sgranato e rigorosamente in negativo era il giusto pennello per documentare quella quasi surreale situazione».

Tra gli organizzatori di FIGURE SONORE c’è Co-Psy Collaborative Psycare, una realtà importante per il sostegno alle persone. Al di là dell’asta di cui ricordiamo una parte del ricavato andrà a loro, e che quindi speriamo porti buoni frutti, cosa secondo te l’arte oggi può fare per le persone, per tutti noi.
«L’arte deve insegnare ad ASCOLTARE a VEDERE ad APPREZZARE e a PERCEPIRE ciò che non è manifesto, la Bellezza e l’Armonia nelle cose, educare la nostra sensibilità, farci comprendere le dinamiche della vita che spesso sono occulte. Deve aiutarci a sviluppare in noi la capacità del discernimento».

Il tuo percorso artistico.
– Studi di pianoforte al Conservatorio
– Studi alla Facoltá di Architettura di Milano (non terminati)
– Collaborazione con vari fotografi professionisti di fama internazionale
– Dal 1985 fotografo professionista nel campo della moda e pubblicità 
– Collaborazione con riviste nazionali come Amica, Max, Vogue, Sorrisi e Canzoni, Donna Moderna, Class ecc. ed internazionali come Sportswear International, Ski Journal Japan, Kendo Journal Japan 
– Realizzazione di campagne pubblicitarie nazionali ed internazionali:  BACI PERUGINA – FARFISA – MEPHISTO (SHOES) – CIESSE PIUMINI – GAS (GAS JEANS) – WELLA – CINQUANTA – LUIS – TRENKER 
– Curato l’immagine e fotografato per le copertine degli album di cantanti nazionali e internazionali come Nek, Laura Pausini, Gianluca Grignani, Daniele Silvestri, Mango, Anna Oxa, Mietta, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi, i Pooh, Raf, Tazenda, Enrico Ruggeri, Ligabue, Nino Bonocore, Sal da Vinci, Sheryl Crow, Dee Dee JAckson, Paul Mc Cartney
– Collaborato con le Majors discografiche come Sony Music, Virgin, Polygram, Ricordi, Cgd, Wea, Phonit Cetra

Mostre collettive
– Anni ’80 al Photokina di Colonia e collaborazione artistica con Lanfranco Colombo
– Fotografo selezionato da Amnesty International per una mostra collettiva Palazzo delle Stelline Milano
– 1993 selezionato a rappresentare le nuove tendenze della fotografia italiana agli Kodak European Award di fotografia
– Mostra collettiva  “100 RITRATTI IN MUSICA”
– Dal 2007 lavorando a un progetto personale con una tecnica studiata e sviluppata prendendo spunto dai Dagherrotipi e Ferrotipi intitolato DADAGUERREOLAGE
– 2013 Mostra collettiva alla Biennale della fotografia di Tenerife 
– 2016 Mostra personale al Monastero sconsacrato di Santo Domingo di Teguise a Lanzarote intitolata “OIKOUMENÉ”

Qui sotto alcuni scatti di Stefano Bozzani che danno vita all’opera “Profondo è il vedere per chi sa Ascoltare”

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