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Una fotografia che è quasi magia

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Viviana D’Agnello, fotografa “surrealista”, ama stimolare la creatività di chi osserva i suoi scatti. Le sue sono fotografie dall’animo pubblicitario ironico e invitante.

Breve presentazione.
«Mi chiamo Viviana D’Agnello, sono nata a Napoli e sono del ’90. Ho frequentato il Liceo classico, mi sono laureata in Lingue all’Orientale di Napoli e mi sono diplomata all’Ilas Accademia di Comunicazione Visiva».

Quando hai capito che la fotografia avrebbe fatto parte della tua vita.
«Mi è sempre piaciuto scattare fotografie, da quando ero al liceo, ma fino a qualche anno fa non avevo mai pensato di far diventare questa mia passione una professione».

A te piace giocare con le immagini, come mai questa scelta e come realizzi i tuoi scatti?
«Per stimolare la creatività. Avendo studiato fotografia pubblicitaria mi è sempre piaciuto questo aspetto della fotografia dove si parte da un’idea e si pianifica lo scatto per creare un’immagine che deve comunicare qualcosa. Le foto le realizzo sia in studio sia all’aperto. Utilizzo principalmente una Nikon d3200 e una d800, un 35mm 1.8 e un 24-85mm 1:3.5-4.5, luce naturale o un Neweer Strobo flash 300W e come cavalletto il Manfrotto 055CX PRO».

E’ un tipo di fotografia che richiede tanto tempo?
«Al di fuori del tempo utilizzato per scattare (che anche può variare), dipende, posso impiegare un’ora per una post-produzione poco elaborata oppure anche 4 ore per scatti con composizioni in post-produzione più complesse».

Hai un fotografo o un artista a cui ti ispiri?
«Nessuno in particolare, forse il movimento surrealista. Quando lo studiammo mi colpì subito il fatto che già in passato alcuni fotografi (come Halsman e la sua foto “Dalì atomicus” del 1948 oppure ancora prima Man Ray e la sua foto “Le violon d’Ingres” nel 1924) sperimentassero aspetti diversi della fotografia. In qualche modo anticipavano quello che poi si sarebbe fatto oggi attraverso Photoshop, quella che ora viene chiamata “photomanipulation” (foto manipolazione) o composition».

C’è un libro, una canzone o un film che ti ha in qualche modo influenzato a livello artistico?
«No,  ma al momento sto leggendo i libri di Austin Kleon e li trovo molto stimolanti».

Cosa non deve mai mancare quando realizzi i tuoi scatti?
«Il telecomando (fondamentale se scatto da sola) e poi anche se sono immagini surreali cerco sempre di avere con me props (oggetti di scena) per rendere quanto più realistici possibile gli scatti, soprattutto se si tratta di composizioni».

Quali progetti hai per il futuro.
«Uno spazio creativo tutto mio dove posso scattare anche questo tipo di foto per questo nuovo piccolo progetto».

Una curiosità prima di salutarci.
«Oltre a @vivian.dagnello ho aperto da pochissimo il profilo @vivianaphotography_ dove condivido una parte del mio portfolio con i miei scatti pubblicitari (still life, beauty etc)»

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

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