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«Lascio che il colore esca, scorra e che le mani si sporchino»

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Alessandra Marzatico, pittrice del genere astratto ci ha raccontato come è arrivata alla scelta di diventare un artista professionista e cosa ispira la sua pittura.

Breve presentazione.
«Ciao sono Alessandra Marzatico, ho 46 anni sono di Roma ma vivo in Veneto da più di vent’anni, creo arte che arreda la casa».

Quando hai deciso di far entrare l’arte nella tua vita?

«Non c’è un momento, non è una cosa che ho deciso, è la mia indole.
Sin da piccola disegnavo ovunque, poi è arrivato il liceo artistico a Roma e l’Accademia di Belle Arti a Venezia. Da che ho memoria ho sempre avuto “le mani in pasta” e con mia madre ho sperimentato di tutto: dal restauro di mobili vecchi, rivestito tappezzerie, il cucito, dipingere la seta, il vetro piombato, la ceramica… ma mai toccato un pennello! Però questo non è bastato perché nella mentalità collettiva si celava questa convinzione che non si potesse “vivere di arte”. Era un’aspirazione indicibile, un NON lavoro e quindi non si prendeva nemmeno in considerazione l’eventualità di percorrerlo. Così ho intrapreso una carriera, alla fine interessante, soddisfacente a suo modo anche creativa, ma cosa più importante era degna di essere considerata un “vero lavoro”, mentre tutte le attività creative erano solo l’hobby.  Questo per 25 anni!
Poi è successo che ho lasciato il lavoro, ero a casa, dubbiosa, svuotata e in crisi, come se con quel lavoro avessi perso anche me stessa, perché senza il mio ruolo professionale non mi sentivo nessuno.
È stato lì che ho iniziato a dipingere. Era ottobre 2019.  E come un fulmine ho capito… io non sono il lavoro che faccio, non è il lavoro a definire chi sono, non sono una cosa sola, io sono tante cose!
A febbraio 2020 è nato Assia Art Studio e a marzo ho venduto il mio primo quadro negli USA».

Che genere di pittura realizzi?

«Arte astratta».

Osservando le tue opere ne troviamo diverse realizzate con la tecnica del Alcohol Ink, ce ne parli?
«Uso principalmente acrilici, ma sono una sperimentatrice seriale e compulsiva, quindi mi piace provare a mixare le tecniche e vedere cosa succede. Anche con l’Alcohol Ink, è successo così, ho fatto tante tante tante prove, ho sbagliato anzi ho fatto proprio dei danni, ma alla fine ho trovato la mia strada, il mio modo di usarli insieme al resto».

Scorrendo sul tuo profilo troviamo anche una rivisitazione davvero originale di Topolino e Paperino.

«Tutto è nato da un ritratto che ho fatto a mia figlia che avevo pubblicato su instagram. Una ragazza l’ha visto e mi ha scritto chiedendomi se potevo realizzare Mickey Mouse con la stessa tecnica che avevo usato per il ritratto. Richiesta difficilissima!!! il ritratto l’avevo fatto per me e senza alcun condizionamento, ma fare un lavoro così su commissione è stata una sfida interessante. Alla fine il risultato è piaciuto così tanto che ha voluto anche Donald Duck. Ecco, diciamo che è stato un esperimento divertente ma che non rientra nella mia spontanea produzione. E comunque su instagram credo che sia ancora la foto con più engagement, forse dovrei farmi una domanda :)».

Dove trovi l’ispirazione?

«Da dentro. E dalla musica, e la luce del mattino, ascoltare i libri, i miei cani accucciati sotto al tavolo, raccogliere le foglie in giardino… mi sento come se fossi un fiume in piena, non c’è una cosa sola, la vita mi ispira, il senso di gratitudine mi ispira.
Mi lascio trasportare dal momento, non c’è una ricetta magica o un segreto, o almeno io non ce l’ho!
Lascio che il colore esca, scorra e che le mani si sporchino».

Quale colore non deve mai mancare nella tua tavolozza?
«Turquoise blue, bruno van dyck, bianco»

Un libro, un film o una canzone che hanno cambiato o influenzato il tuo modo di vedere le cose.

«Come libro assolutamente Il viaggio del’eroina di Maureen Murdock. Poi c’è l’audiolibro di Andrea Giuliodori La felicità è una scelta perfetto quando devo ricaricarmi, quando ho bisogno della spinta, ormai è un mantra».

C’è qualche progetto in particolare a cui stai lavorando o vorresti realizzare?

«Sto lavorando da un po’ a un progetto che però è ancora in fase di test, quindi per scaramanzia non racconto nulla.
Nel frattempo ho iniziato a collaborare con degli architetti che hanno scelto di inserire i miei lavori nei loro progetti, cosa che mi sta dando tante soddisfazioni».

Scopri il video dedicato all’artista

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