cop-nikla

Pacchetti di sigarette e dinosauri, nati per stare insieme in un’opera

Condividi su
Nikla in arte Cikila, è un’artista che usa i materiali di scarto e il suo lavoro artistico è una sorta di manifesto sull’impatto dei vizi sull’uomo.

Breve presentazione.
«Ciao, sono Nikla, mi faccio chiamare Cikila quando dipingo (googlatemi), e sono nata a Sapri, una bomboniera cilentana, nel 1988. Ho avuto un percorso scolastico travagliato, ma appoggiato sempre dal disegno, che assorbiva tutta la mia passione ed il mio tempo. Non ho mai frequentato una scuola d’arte, anche se avrei voluto tanto. Riconosco di avere ancora moltissimo da imparare».

Quando è nata la tua passione per l’arte e quando hai capito che sarebbe stata per te una forma di espressione.
«La mia passione è nata quando ho posato per la prima volta un colore su un foglio. Ho proprio l’etichetta di “quella che disegna” un po’ per tutti. Ho capito che sarebbe stata la mia forma di espressione molto presto, i miei regali di natale, compleanno o altro erano spesso quadri o disegni. Era il mio modo per dimostrare affetto. Sono arrivata alla conclusione che avrei voluto fare questo ancora per molto tempo a 22 anni, guardando “Exit through the gift shop”».

Che tipo di opere realizzi.
«Realizzo opere con la carta dei pacchetti di sigarette, sia quella argentata o di altri colori che è all’interno, che il cartoncino del pacchetto da cui prendo le immagini ed i testi, e lavoro con altri materiali di riciclo come legno, carta, rete zincata, vetro e plastica. Utilizzo la tecnica del collage abbinata alla lavorazione della cartapesta e al vetro. Riciclo il legno delle cornici ed i supporti su cui lavoro per il semplice fatto che è giusto! In più mettici che è anche economico, in termini proprio di produzione da zero, per realizzare pezzi grandi come i miei e quelli che vorrei realizzare in futuro. Hai presente la filosofia “Zero waste”? Ecco proprio quella!»

Siamo curiosi di saperne di più sul tuo progetto artistico “Vorrei estinguermi”.
«L’idea del mio attuale progetto “VORREI ESTINGUERMI” è nata in realtà da mamma Pigrizia e delle sue conseguenze. “Un bel giorno mi sono girata verso sinistra, ero sul letto e lì a fianco avevo un tavolino lungo come comodino, ed ho notato una “cheopitica” piramide di pacchetti di sigarette vuoti svettare all’orizzonte delle altre mille cianfrusaglie lì sparse. L’ho osservata per bene prima di decidermi ad iniziare a demolirla come un ladrone di tombe. Nei pacchetti si nascondeva in effetti un tesoro per la mia fantasia, le carte argentate che sbucavano dalle aperture mi hanno ipnotizzato, non avevo mai fatto caso a quanto fossero belle. Una volta smontati i pacchetti avevo una 50ina di fogli puzzolenti di tabacco in mano ed ho iniziato ad incollarli un po’ a caso su un pannello lungo 1,80m. All’improvviso, mentre procedevo,arriva l’idea che oggi vedete realizzata.”
Il messaggio che contengono i miei quadri, oltre alla correlazione tra fumo di tabacco e teschi, è che qualsiasi vizio, se perpetrato oltre l’interesse per la propria vita, porta inesorabilmente all’estinzione».

Come definiresti il tuo stile.
«Inutile negare che gongolo quando penso di essere l’unica nel mondo, o quantomeno la prima ad aver utilizzato questo tipo di materiale in questo modo, ma non so definire bene il mio stile. Mi piace collocarmi umilmente tra i dadaisti del mio tempo che rifiutano uno stereotipo con la propria espressione personale, citando una contraddizione che mi hanno fatto notare gli altri; “una ragazza piccolina come te che dipinge teschi di dinosauri grandi e inquietanti”. E poi per l’uso dell’immondizia, quale antitesi da vocabolario, dell’arte».

Cosa non deve mai mancare in una tua opera.
«Qualcosa che sia riciclato».

Qual è il tuo messaggio artistico.
«Io intendo l’estinzione antropocentrica, la natura sa cavarsela anche senza di noi. Quella inevitabile conseguenza del tempo, fossa scavata dalle azioni e dai vizi, di cui non riusciamo ad assumerci la responsabilità, ma nella quale giaciamo placidamente, come se fosse un lettino comodo con la coperta di Linus, inermi, tranquilli, viziati, mentre in realtà è la nostra tomba.
Non so se si è capito».

Stai lavorando a qualche progetto in particolare?
«Senza spoiler, sto riciclando delle piccole cornici, giusto per seguire il consiglio di ridimensionarmi. Le troverete a breve sul mio sito».

Una curiosità prima di lasciarci.
«C’è qualche scultura in cantiere. Meno male che ci sono le mie cagnoline (pagnottelle per gli amici) ad aiutarmi!».

I link dell’artista

Scopri il video che le abbiamo dedicato

Comments are closed.