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Uno stile realista, ma riconoscibile che parla la lingua delle emozioni

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Mariagrazia Fedele è una disegnatrice che ama principalmente l’uso del bianco e nero e di tutte le sue sfumature. Pone la figura umana al centro del suo lavoro artistico.

Breve presentazione.
«Sono Mariagrazia Fedele in arte Marigrei73. Vivo nel Salento».

Quando hai capito che volevi essere un’artista?
«Ho amato sempre disegnare. Ero piccolissima quando mi chiudevo nella mia stanza con la matita in mano. Ho frequentato la scuola d’arte senza pensarci nemmeno un secondo. Era quello che volevo fare. Disegnare più tempo possibile». 

Quale tecnica usi?
«Adoro il bianco e nero e per questo ho sempre amato la matita e il carboncino. Credo che le sfumature ottenute con questi due colori siano sensuali e enigmatiche». 

Come descriveresti il tuo stile?
«Ho uno stile realista, ma non mi sento iperrealista perché ho voglia che il mio tratto sia riconoscibile».

Osservando le tue opere troviamo al centro la figura umana, come mai questa scelta?
«La figura umana mi ha sempre affascinato, soprattutto quella della donna che ho sempre visto come una creatura meravigliosa da disegnare per la sua sensualità e per la sua voglia di complicità. Tutte queste cose cerco di inserirle negli sguardi delle donne che disegno. Poi sono amante del bello e credo che l’arte debba far evadere con la mente».

Da dove prendi l’ispirazione.
«L’ispirazione arriva da tutto quello che mi emoziona… uno sguardo, una posizione e preferisco le foto in bianco e nero».

Qual è il tuo messaggio artistico?
«Vorrei che chi osserva i miei quadri possa rilassarsi e possa viaggiare con la fantasia in un mondo tutto suo».

C’è un libro, un film o una canzone che ti accompagna nel tuo lavoro?
«Adoro guardare i film che hanno qualcosa da comunicarmi in storie vissute e dialoghi impegnati. I film francesi sono tra i miei preferiti. La musica è vita. Ogni giorno deve esserci. In questo periodo storico è totalmente importante. Adoro ascoltare il jazz, ma anche musica d’autore».

Cosa non deve mai mancare sul tuo tavolo o intorno a te mentre lavori?
«Il mio tavolo è molto caotico, un po’ come succede per la maggior parte degli artisti. Non deve mancare ogni genere di matita e di fogli. Devo trovare tutto subito. Sul mio tavolo di fronte a me ho dei sassolini raccolti al mare e toccarli e vederli mi aiutano a sognare».

C’è qualche progetto in particolare a cui stai lavorando o vorresti realizzare?
«Ho cominciato a disegnare le sensazioni che non possiamo più dare per scontato. L’emozioni che non possiamo più esternare come prima».  

Una curiosità prima di lasciarci.
«Ho sempre pensato che la mia troppa sensibilità fosse una debolezza, adesso sono arrivata alla conclusione che sia il mio miglior pregio. Non bisogna mai farsi abbattere da quello che la gente pensa di te. Un artista vive di emozioni ed è quello che lo rende unico».

I link dell’artista

Scopri il video dedicato all’artista

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